Il perdono è l’unica prova d’amore a 360°, un vero seme di pace
di Nicola Sajeva
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PERDONARE E’ LA VERA PROVA D’AMORE CONIUGALE…
Sulla fugace scena della quotidianità il 14 febbraio ha girato l’angolo ieri. Gli innamorati hanno vissuto momenti di tenerezza, hanno rinnovato promesse d’amore senza scadenza, rivivono ancora la gioia del regalino ricevuto, della giornata trascorsa, cercano di sistemare adeguatamente tutto quanto di nuovo, di bello, di fantastico ha, così abbondantemente, preso possesso del loro cuore. Quanto tenterò di offrire forse può risultare utile proprio durante questa fase di riflessione consuntiva.
Il segnale obiettivo che si evidenzia dalla lettura dei dati riguardanti la durata dei rapporti sentimentali ha contorni davvero allarmanti. Sembra che, nella maggior parte dei casi, tutto parta con il piede sbagliato e risultano perciò numerose le vicende di cuore che vengono irresponsabilmente immesse nei binari precari dell’avventura.
Non ci si rende conto della convenienza di dare al rapporto la possibilità di cercare umori idonei per una lunga vitalità. La ragione non può risultare la grande assente; il giusto discernimento che della ragione è il frutto più prezioso non deve andare in ferie. L’egoismo con il suo desiderio di possesso, lo specchio deformante di una gelosia patologica, l’insano desiderio di non rispettare la personalità dell’altro risultano strade senza uscita.
L’amore vero, nonostante lo squallido pessimismo espresso da non pochi osservatori, esiste: lo leggiamo negli occhi degli innamorati, è palpabile in tutte le loro effusioni di tenerezza, sgorga spontaneo e abbondante dai cuori sintonizzati sulla stessa frequenza.
Queste constatazioni, sicuramente obiettive, rendono la realtà alquanto interlocutoria. Perché l’interruzione di un rapporto più prevedibile durante i primi approcci, esplode con preoccupante frequenza quando tutto sembra aver imboccato la strada definitiva? Quale supporto essenziale viene a mancare nell’affrontare la quotidianità dopo aver passeggiato con romantico distacco lungo i torrioni del castello dei nostri sogni?
Provare a trovare qualche escamotage, utile ad individuare l’anello debole, è la strada che intendo percorrere. Per ogni verifica, per ogni collaudo si rendono necessarie delle prove opportune. Quando simpatia, desiderio, passione, condivisione di vedute, sintonia spirituale hanno contribuito a far sbocciare un rapporto d’amore, proprio allora è il momento, nell’interesse di entrambi, di verificare le condizioni per la sua durata nel tempo.
Il perdono con la capacità di darlo e di accoglierlo convenientemente, con la possibilità di renderlo operante al momento opportuno, diventa una prova d’amore a 360°, diventa un seme di pace immettendoci nella strada della riconciliazione, diventa fonte di comprensione, di pazienza, di perseveranza, di umiltà creatrice, di attesa attiva. E tutto ciò nella consapevolezza delle nostre personali imperfezioni, dei nostri limiti, delle nostre certezze tutte da verificare, del nostro bisogno di frequentare la scuola del confronto e del dialogo.
Da queste lacune spirituali derivano inevitabilmente passi falsi, cadute di stile, evoluzioni esistenziali improntati all’egoismo, chiusure mentali, vuoti di comunicazioni, spazi ripieni di meschinità e delusione offerti poi miseramente al nostro prossimo.
L’amore risulta vero se riesce a coprire la momentanea fragilità dell’altro, se riesce ad offrirgli la possibilità di recuperare, di riprendere il passo per continuare a camminare insieme. Il perdono diventa un momento di crescita spirituale per tutti, sia per chi lo da sia per chi lo riceve; diventa banco di prova, scuola di serena convivenza, credenziale affidabile per accedere al castello dove il tempo non è misurabile. Eludendo tutto ciò è preferibile sospendere la costruzione della tenda: verrebbe meno ogni garanzia di stabilità. Per una stella che si spegne mille altre continuano a brillare.