Quante persone spendono soldi per cose vane…
di Giuliva di Berardino
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ESSERE PURI O IMPURI DIPENDE DA NOI, NON DAL CIBO!
Oggi Gesù nel Vangelo tratta la questione del cibo, una questione importante, allora come oggi, per tutti, ma in particolare per la religione ebraica che al cibo, fin da tempi molto antichi, ha dato un valore religioso e spirituale. Ancora ai nostri giorni gli ebrei mangiano alimenti kasher, cioè che rispettano le norme di purità.
Ora, per cogliere il valore di questa discussione, chiariamo che, se il Maestro interviene per dichiarare la sua posizione sui cibi puri e impuri, non vuol dire che lui non abbia rispettato le norme alimentari, né che egli avesse mai invitato altri a non rispettarle. Quello che Gesù dice invece è semplicemente che non sono i cibi a renderci puri, a darci la pace e a renderci luce per chi ci sta vicino. Gesù vuole solo dare un avvertimento in linea con l’insegnamento profetico: il fondamento che ogni persona è chiamata a riscoprire è Dio, e questo vale per tutto ciò che vive!
Perciò il Maestro parla a tutti, sia a chi pratica le norme di purità e mangia kasher, sia a chi non le osserva: “Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro”. Tutti noi abbiamo una bocca da dove facciamo entrare il cibo che ci sostiene, ma ciò che davvero sostiene la nostra vita non è quello che mangiamo, ma le scelte che facciamo dentro di noi, nel luogo che la Bibbia chiama il “cuore” e che noi potremmo chiamare coscienza.
Essere puri o impuri dipende da noi, non dal cibo! Sì, perché la purezza è soprattutto una questione di libertà! Siamo noi a scegliere, in coscienza, se custodirci o contaminarci, se restare fedeli all’immagine di Dio che è dentro di noi, o lasciarci corrompere dall’immagine che noi abbiamo di noi stessi o da quella che gli altri ci mettono addosso, ma che non è la verità di quello che siamo noi. Solo da noi, dalle nostre scelte, dipendono i propositi di male e la complicità col male che ci fa compiere azioni cattive, e che quindi, etimologicamente parlando, “ci rendono schiavi”. Oggi è importante educare alla libertà, perché ci sono tante le persone che si lasciano ingabbiare da idee assurde che si legano a pratiche, a comportamenti, perfino a certi alimenti, pur di trovare un attimo di pace! Tempo fa un giovane mi si avvicinò con un discorso sulle combinazioni energetiche alimentari. Poi ho intuito che in realtà voleva vendermi una specie di integratore alimentare e che tutte quella sorta di filosofia complicata in realtà era solo per farmi spendere soldi. Quante persone spendono soldi per cose vane? Quando non fondiamo il cuore in Dio, ci lasciamo rapire il cuore da qualcos’altro e attacchiamo le nostre speranze a cose vane! Cerchiamo di stare attenti a restare liberi.
Buona giornata con il Vangelo del giorno, Marco 7,14-23
In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: “Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro”. Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: “Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?”. Così rendeva puri tutti gli alimenti. E diceva: “Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo”.