Chiara Ferragni, vuoi fare la femminista ma sei solo parte di questo mondo corrotto

Chiara Ferragni, vuoi fare la femminista ma sei solo parte di questo mondo corrotto

di Valeria Cerroni

UNA COLLOQUIALE RIFLESSIONE SU CHIARA FERRAGNI

Ah Chia’ io mi sento sentita libera da un pezzo. Ma non perché ho seguito il mondo, perché ho ragionato con “faccio tutto quel che mi pare e piace”, perché me la sono presa a caso con gli uomini senza fare distinzioni, perché ho combattuto apparenti battaglie che in realtà non sono nient’altro che la normalità e il perfetto allineamento con le regole del mondo, non perché “libertà” significasse giocare col proprio corpo, sempre mezza nuda e provocante.

Io ho trovato la libertà quando ho capito la bellezza dei limiti. Quando ogni limite ha cominciato a prendere senso in Cristo. Quando per sentirmi donna, non ho avuto bisogno di mostrare, mostrare, mostrare. Non ho avuto e non ho il bisogno di essere accettata, non ho bisogno di andare d’accordo con qualcuno, non ho bisogno di stare zitta perché se non la penso in un certo modo, posso esser ritenuta “medievale” o “retrograda”. Quando non ho più avuto paura di dire che amo Cristo e anche i sacrifici che ha comportato essere cristiana.

Ho cominciato a sentirmi libera nei miei panni, nelle mie fragilità, quando ho cominciato a capire che prendersela col mondo intero, avere un odio squilibrato per gli uomini per il semplice fatto che lo siano, era tutta fuffa.
Quando ho capito che Dio è armonia, quando di fronte a Dio siamo tutti uguali ma nei nostri ruoli, dove non c’è né un essere superiore né uno inferiore, semplicemente due esseri, maschile e femminile, che uniti si completano, con le proprie caratteristiche, senza che nessuno dovesse cercare di essere nient’altro che se stesso.

Mi sono sentita libera quando ho capito che una carriera lavorativa non potrà mai superare la maternità, quando potrei scegliere liberamente di fare sacrifici per i miei figli senza lamentarmi di farlo, senza screditare l’idea di poter essere una mamma e basta. Perché la maternità è un dono, un miracolo divino. E non c’è amore più puro di quello che richiede dono gratuito di se stessi.

Ah Chia’ tutta sta voglia di parla di noi donne e da dieci anni che sei uscita fuori mai una parola sulle famiglie numerose, sulla necessità di aiutare le donne a poter essere libere di scegliere di essere madri senza il terrore di dover lavorare per forza. Mai una volta che avessi parlato di mamme che scelgono di essere mamme e basta. Perché per te questo non è abbastanza. E alla fine la poco femminista sei te.

Ah Chia’ tu vuoi fare la femminista, in realtà sei solo parte di questo mondo corrotto, che cerca di imbruttirlo con i piagnistei politicamente corretti che possono convincere solo quelle che non vanno oltre.
Ma noi c’abbiamo Dio. E Lui si che mi ha detto che vuol dire voler essere una donna libera e ancora di più, santa.
Che Dio mi ama così, che non mi chiede nulla in cambio, mi ama con i miei pregi, con i miei difetti, mi ha insegnato che essere bella significa valorizzarsi internamente ed esteriormente, non spogliarsi.

E fidati che questa roba spacca davvero.

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