Papa Benedetto XV, la Prima Guerra Mondiale e il coinvolgimento di JP Morgan

Papa Benedetto XV, la Prima Guerra Mondiale e il coinvolgimento di JP Morgan

di John Paul Jones*

IL COINVOLGIMENTO DEGLI STATI UNITI D’AMERICA NEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE

Durante il Primo Conflitto Mondiale Papa Benedetto XV si adopero molto per fermare quella che lui chiamava “L’inutile strage”. La Segreteria di Stato Vaticana lavorò molto per trovare un compromesso che facesse cessare il conflitto. E ci era riuscita. Benedetto XV riuscì a trovare una via di uscita, ovvero nessun vincitore e nessun vinto. Gran parte delle potenze belligeranti sarebbe stata anche d’accordo.

C’era però un problema. Un problema che esiste ancora ai nostri giorni… Si perché se si fosse accettata una pace di compromesso le banche si sarebbero trovate scoperte. Immensi erano i debito di guerra contratti dai paesi dell’Intesa. L’unica maniera per poter rientrare con i soldi era di sconfiggere la Germania, e i suoi alleati, e poter far pagare loro i danni di guerra.

Nonostante il Presidente degli Stati Uniti d’America Woodrow Wilson, nel corso della campagna elettorale del 1916, avesse promesso di tenerci fuori dal conflitto, un giorno si presentò al suo ufficio JP Morgan, il grande banchiere, che gli disse, senza mezze parole, che se gli USA non fossero entrati in guerra a fianco delle potenze alleate lui, e la finanza intera negli USA, sarebbe crollata, dato che avevano venduto rifornimenti bellici e avevano crediti che senza una vittoria alleata mai sarebbero rientrati.

Cosi cominciò una campagna contro gli Imperi Centrali. I tedeschi venivano dipinti come dei gorilla che uccidevano e mangiavano giovani fanciulli. Chiaramente questo veniva propagandato su tutti i giornali e pubblicazioni di proprietà di questi grossi banchieri, che erano anche i fornitori di armi e munizioni per i paesi alleati in guerra contro gli imperi centrali. E cosi si entrò in guerra.

Ecco, lì nacque il falso concetto della “guerra per salvare la democrazia”. Penso che questa frase la abbiate sentita anche negli ultimi decenni. Ma nacque allora. E come vediamo continua ad essere di moda anche durante i giorni nostri.

Come si è venuti a scoprire tutto questo? Nella seconda metà degli anni ’30 del secolo scorso il Senatore del North Dakota Gerald Nye scoprì dei documenti. Fece una indagine e si arrivò anche a fare un dibattito al Congresso. Però quando ci fu il dibattito gia i venti di guerra soffiavano in Europa e i giornali, come oggi sempre in mano agli stessi fabbricanti di armi, per il fatto della guerra ormai imminente in Europa, e con il problema dei Giapponesi nel Pacifico, riuscirono magistralmente a spostare l’attenzione della opinione pubblica.

Alle elezioni del 1944 Gerald Ney, neutralista per convinzione, fu sconfitto. Non vi sarà difficile capire che il suo avversario aveva ricevuto l’aiuto della grossa finanza. Poi finita la Seconda Guerra Mondiale, dovendo anche “ringraziare” Wall Street che finanziò l’intervento degli Stati Uniti in guerra, tutto fu dimenticato. Come vedete le cose, da allora, non sono tanto cambiate.

Una ultima cosa. L’Italia finì di pagare i suoi debiti di guerra del primo conflitto mondiale alla fine del 1988. Ben 70 anni dopo la fine delle ostilità. Proiettando il tutto sull’oggi, quando riuscirete a risollevare l’economia italiana dalla crisi che state vivendo a causa delle sanzioni alla Russia e del conflitto tra russi e ucraini?

 

* Corrispondente dagli Stati Uniti di Informazione Cattolica

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