La nostra incredulità impedisce a Dio di agire nella nostra vita
di don Ruggero Gorletti
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COMMENTO AL VANGELO DI MERCOLEDÌ 1° FEBBRAIO 2023
Dal vangelo secondo san Marco (6, 1-6)
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
COMMENTO
«Si meravigliava per la loro incredulità». Gesù rimaneva stupito dell’incredulità dei suoi concittadini, incredulità che gli impediva di compiere miracoli. L’incredulità dei concittadini di Gesù vale anche per noi. Se siamo onesti Dio ci ha dato, nella vita, molte prove del suo amore, della sua attenzione verso di noi, ci ha dimostrato spesso quanto tenga a noi. Eppure noi spesso continuiamo a vivere come se Dio non esistesse, o come se, esistendo, fosse estraneo e disinteressato alla nostra vita. È questa nostra incredulità pratica che impedisce a Dio di agire con maggiore decisione ed efficacia nella nostra vita. Chiediamo al Signore di aumentare la nostra fede, così da non impedire al Signore, con la nostra indifferenza e poca fede, di agire nella nostra vita, portando frutti di bene e dandoci ciò di cui abbiamo davvero bisogno.
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