Asia, Africa e Medioriente: nell’ultimo biennio la persecuzione dei cristiani è peggiorata

Asia, Africa e Medioriente: nell’ultimo biennio la persecuzione dei cristiani è peggiorata

a cura di John Pontifex, John Newton e Fionn Shiner*

L’ESTREMISMO MINACCIA COMUNITÀ CRISTIANE TRADIZIONALMENTE MOLTO RADICATE

Molti indicatori mostrano chiaramente che nell’ultimo biennio la persecuzione dei cristiani ha continuato a peggiorare in molti Paesi di Asia, Africa e Medioriente che destano maggiore preoccupazione.

In Medio Oriente, le continue migrazioni hanno aggravato la crisi che minaccia la sopravvivenza di tre delle comunità cristiane più antiche e importanti del mondo, ovvero quelle di Iraq, Siria e Palestina.

In Asia il nazionalismo religioso e l’autoritarismo hanno aggravato le difficoltà dei fedeli, in particolare il ritorno al potere dei talebani in Afghanistan che ha spinto i cristiani e altre minoranze a tentare una disperata fuga all’estero.

Le violenze sistematiche e il clima di controllo hanno fatto sì che in diversi Paesi quali la Corea del Nord, la Cina, l’India e il Myanmar, l’oppressione dei cristiani sia aumentata. Allo stesso tempo, l’escalation della violenza – spesso finalizzata all’allontanamento dei cristiani – ha fatto sì che i fedeli subissero alcune delle campagne di intimidazione più feroci al mondo, orchestrate da attori militanti non statali.

A questo proposito, preoccupa in particolar modo l’Africa, dove l’estremismo minaccia comunità cristiane tradizionalmente molto radicate. In Nigeria e in altri Paesi, questa violenza supera palesemente la soglia di un possibile genocidio.

In Africa, la situazione dei cristiani è peggiorata in tutti i Paesi esaminati, con prove di un forte aumento della violenza genocida da parte di diversi attori militanti non statali, inclusi i jihadisti. In Mali i gruppi estremisti radicali hanno preso possesso delle aree centrali del Paese, con un ulteriore aumento dell’instabilità. In Sudan il colpo di Stato militare dell’ottobre 2021 ha fatto ripiombare i cristiani nell’incertezza, con un aumento delle persecuzioni. In Eritrea l’oppressione di Stato è rimasta della stessa intensità, ma nel Tigray le truppe eritree hanno commesso delle atrocità contro i cristiani. In Nigeria gli attacchi, i rapimenti e le uccisioni sono aumentati notevolmente con oltre 7.600 cristiani assassinati nel periodo preso in esame. In Etiopia il conflitto nella regione del Tigray ha portato ad un aumento degli attacchi contro i cristiani, veri e propri massacri con la distruzione di antichi monasteri. In Mozambico gli attacchi islamisti di Al-Shabab hanno provocato la fuga di oltre 800.000 persone e la morte di altre 4.000. Gli attacchi alle missioni cristiane sono stati ripetuti.

Nonostante i governi stiano iniziando a riconoscere l’importanza della libertà di religione o di credo, le prove contenute in “Perseguitati più che mai – Rapporto sui cristiani oppressi per la loro fede 2020-2022” più che mai dimostrano che c’è ancora molta strada da fare per garantire la tutela della libertà dei cristiani e delle altre minoranze in tutto il mondo.

Parte del problema è rappresentata dalla percezione culturale errata dell’Occidente, che continua a negare che i cristiani rimangano il gruppo religioso maggiormente perseguitato. Esprimendosi contro questo “politicamente corretto”, monsignor Bashar Warda, Arcivescovo caldeo di Erbil nel nord dell’Iraq, in occasione di una riunione a margine della Conferenza ministeriale internazionale sulla Libertà di Religione o di Credo di Londra, ha dichiarato ai parlamentari: “Vi sono ancora persone che vengono perseguitate a causa della loro fede… Sì, i cristiani vengono perseguitati” (Fionn Shiner, “United Kingdom/Middle East: Christian persecution never ended in Middle East”, “Aiuto alla Chiesa che Soffre – Regno Unito”, 6 luglio 2022, https://acnuk.org/news/united-kingdom-middle-east-christian-persecution-neverended-in-middle-east/, consultato il 27 luglio 2022).

 

 

* Testo tratto da “Perseguitati più che mai –
Rapporto sui cristiani oppressi per la loro fede 2020-2022”,
traduzione italiana a cura di
Aiuto alla Chiesa che Soffre – Italia (https://acs-italia.org/)

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