La dittatura comunista cinese prende in giro i cattolici e organizza una mostra sulla “sinizzazione” del cristianesimo
di Angelica La Rosa
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LA MOSTRA È STATA INTITOLATA «ONORA IL CIELO E AMA LA PATRIA. BEIJING’S HISTORY OF SINICIZATION OF CATHOLICISM” ED HA PRESENTATO PIÙ DI 600 IMMAGINI IN MOSTRA IN UN TOTALE DI 41 PANNELLI
La dittatura comunista cinese ha organizzato, quasi come una sfida alla Chiesa Cattolica, una mostra sulla “sinizzazione” del cattolicesimo nell’enorme paese asiatico. Questa mostra, intitolata “Onora il cielo e ama la patria. Beijing’s History of Sinicization of Catholicism”, ha presentato più di 600 immagini in mostra in un totale di 41 pannelli.
La mostra si è tenuta in occasione della celebrazione del 15° anniversario di ordinazione episcopale di monsignor Joseph Li Shan, che dal 2007 ricopre l’incarico di arcivescovo della capitale, approvato dalla Santa Sede. Da notare che, negli ultimi mesi, padre Li Shan ha iniziato a lavorare anche come presidente dell’Associazione patriottica cattolica cinese, il principale organismo attraverso il quale le autorità controllano ogni attività religiosa svolta nel Paese.
Una nota della diocesi afferma che “sono stati necessari quasi 16 mesi di lavoro ed è stato oggetto di cinque cicli di discussioni tra esperti, con molte stesure e successive redazioni, per ordinare sistematicamente e riassumere in modo esaustivo il processo storico di sinizzazione del cattolicesimo in Pechino”.
Il primo di questi pannelli ha mostrato quale fosse l’intenzione di una tale mostra: “continuare a promuovere la sinizzazione del cattolicesimo, comprendere meglio l’importante dichiarazione del Segretario generale Xi Jinping sulla religione, promuovere l’eccellente cultura cinese, rafforzare la fiducia culturale e per esplorare le ricche risorse culturali cattoliche di Pechino.
Il presidente Xi Jinping, durante il suo discorso al 20mo Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese, aveva promesso al popolo cinese che sarebbe rimasto fermo nel suo impegno ad andare avanti con “la sinicizzazione della religione” per guidare “l’adattamento della religione al contesto cinese e alla società socialista”.
Chiaramente uno dei pilastri della mostra è stato il patriottismo. Nel settore delle origini storiche della sinicizzazione, infatti, c’era l’immagine del noto gesuita Matteo Ricci, e diversi esempi dei primi movimenti di inculturazione nel Paese.