Esce oggi il libro postumo di Benedetto XVI: farà discutere

Esce oggi il libro postumo di Benedetto XVI: farà discutere

di Angelica La Rosa

MONDADORI LANCIA OGGI IL LIBRO CHE PAPA BENEDETTO XVI HA VOLUTO FOSSE PUBBLICATO DOPO LA SUA SCOMPARSA

A conclusione della sua vita Papa Benedetto XVI ha acconsentito a raccogliere in un saggio le sue ultime riflessioni su alcuni temi fondamentali della religione cristiana.

Il saggio, pubblicato da Mondadori, sarà nelle librerie da oggi con il titolo “Che cos’è il Cristianesimo” (190 pagine).

Il libro, quasi un testamento spirituale, contiene i testi scritti dal Papa Emerito durante la sua permanenza nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano e contiene, inoltre, alcuni saggi inediti.

Tra i molti temi presenti in “Che cos’è il Cristianesimo” ritroviamo alcuni capisaldi del suo pensiero: l’importanza delle radici del cristianesimo, il dialogo tra le religioni, il rapporto tra cristiani ed ebrei.

A questi argomenti se ne affiancano altri meno noti che mettono in luce la grande umanità di Papa Benedetto XVI come, ad esempio, il suo grande amore per la natura e il forte legame con il nostro Paese dove l’Emerito Papa ha trascorso gran parte della sua esistenza pur senza scordare l’amore per la sua terra di origine.

Come recita il sottotitolo, il volume è qua­si un testamento spirituale, dettato dalla sa­pienza del cuore di un maestro sempre rispettoso della fede dei semplici ma anche pronto al dialogo con gli uomini di buona volontà che ai credenti chiedono ragione della loro fede.

Il sito tedesco Katolisch ha anticipato qualche contenuto del volume.

Secondo Benedetto XVI “è del tutto chiaro che ‘la Cena del Signore’ luterana e ‘la Messa’ Cattolica sono due forme di culto fondamentalmente diverse, che per loro stessa natura si escludono reciprocamente”.

“Lo ricordino coloro che oggi predicano l’intercomunione”, ha ammonito Joseph Ratzinger. Benedetto XVI ha espresso anche il sospetto che l’asprezza dell’opposizione alla Messa antica (chiamata Vetus Ordo, Messa tridentina o “messa in latino”) derivasse in parte anche dal fatto che alcuni vedevano in essa un’idea di sacrificio e di espiazione “non più accettabile”.

Al termine delle sue riflessioni, finora inedite, l’ex Papa afferma che “è evidente che il pensiero moderno (…) si trova più a suo agio con l’approccio di Lutero che con quello cattolico. Perché un’interpretazione pneumatologica della Scrittura, che interpreta l’Antico Testamento come un cammino verso Gesù Cristo, è quasi inaccessibile al pensiero moderno. Ma, tuttavia, è chiaro che Gesù non pensava in termini di un radicale ‘sola fide’, ma in termini di un compimento della legge e dei profeti. È compito della nuova generazione creare le condizioni per una rinnovata comprensione di quanto qui ho esposto”.

Circa il dialogo con l’Islam Benedetto XVI ha poi criticato alcuni attuali tentativi di dialogo tra cristiani e musulmani. Di solito sono caratterizzati da una “conoscenza insufficiente delle sacre scritture” di entrambe le religioni. Inoltre, questo dialogo è spesso “strutturalmente mal posizionato”. Da un lato si sottolinea che sia la Bibbia che il Corano parlano della misericordia di Dio. Da ciò deriva l’imperativo di amare il prossimo. Ma si sostiene anche che entrambi i testi contengano appelli alla violenza. E infine, in un certo modo, ci si pone al di sopra di entrambe le religioni e si afferma che in entrambe c’è il bene e il male e che, quindi, occorre leggere la Bibbia e il Corano con un’ermeneutica dell’amore e opporsi alla violenza con lo sguardo su entrambi.

In questo modo, secondo la critica del Papa emerito, “si mescolano piani diversi. A differenza della Bibbia, il Corano è un unico libro. I musulmani lo considerano un’ispirazione diretta da Dio e, quindi, rivendicano un’autorità che emana da Dio. La Bibbia, invece, è una raccolta di scritti che è cresciuta nel corso di mille anni. Secondo la credenza di ebrei e cristiani, questi non sono dettati direttamente da Dio. La sua autorità si sviluppa sempre solo nell’interpretazione del cammino che il popolo di Dio ha percorso sotto la sua guida. In questo senso, la fede cristiana non è una ‘religione del libro’. Coloro che osservano queste differenze strutturali diffideranno di frettolosi parallelismi tra le due religioni”.

In un altro testo, Benedetto XVI critica quello che considera un’idea sbagliata della tolleranza in molti stati occidentali.

I “grandi poteri della tolleranza non concedono al cristianesimo la tolleranza che propagano”, ha scritto. Con la loro “manipolazione radicale dell’uomo” e la “distorsione dei sessi attraverso l’ideologia di genere”, sono chiaramente contrari al cristianesimo, scrive all’interno del libro in un saggio inedito sul tema “Monoteismo e tolleranza”.

Nel testo spiega: “L’insofferenza di questa apparente modernità nei confronti della fede cristiana non si è ancora trasformata in aperta persecuzione, eppure si manifesta in modo sempre più autoritario con l’obiettivo di conseguire, attraverso un’adeguata legislazione, lo sradicamento di ciò che è essenzialmente cristiano”.

Benedetto XVI non ha condiviso la critica che la fede cristiana sia essa stessa intollerante per la sua pretesa di verità e universalità. Questo punto di vista si basa sul sospetto che la verità stessa sia pericolosa. Al contrario, “la tolleranza è ancorata all’essenza della verità”, ha scritto il pontefice. “Le società che si oppongono alla verità sono intolleranti”.

“Da parte mia, non voglio pubblicare nulla in tutta la mia vita. La rabbia dei circoli contro di me in Germania è così forte che l’apparizione di ciascuna delle mie parole provoca immediatamente un grido omicida da parte loro. Voglio salvare me stesso e il cristianesimo”, avrebbe detto Benedetto XVI, chiedendo la pubblicazione postuma dell’opera, con il desiderio del Papa tedesco che la prima edizione fosse in italiano.

Nella sua prefazione datata 1° maggio 2022, Benedetto XVI descrive la sua stanchezza dopo le dimissioni dal papato nel 2013. Infatti, dopo l’elezione di Francesco, aveva ripreso solo lentamente il suo lavoro teologico. Tutti gli scritti sono stati redatti nella sua residenza di riposo “Mater Ecclesiae”.

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