L’ultima follia del Nuovo Ordine Mondiale: aborto e successo finanziario sono collegati
di Angelica La Rosa
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L’ULTIMA TEORIA PRO-ABORTO ARRIVA DA UN MEMBRO DEL WORLD ECONOMIC FORUM
Matthew Winkler, co-fondatore di Bloomberg News (una società americana di consulenza finanziaria, software, dati e media specializzata nel mercato azionario), ha affermato che esiste una connessione tra l’accesso all’aborto e il successo economico.
Secondo Winkler l’economia statunitense prospera negli stati federati degli Stati Uniti d’America in cui l’aborto è legale. L’argomentazione principale di Winkler (assiduo partecipante al Forum Economico Mondiale, il World Economic Forum di Davos, dove a giudizio di molti osservatori vengono gettate le basi del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale) è che nei dieci Stati USA che hanno legalmente “protetto” le “libertà riproduttive”, ovvero gli aborti, dall’aprile 2020 la ripresa, misurata dai libri paga non agricoli, è stata migliore della media statunitense dopo la recessione causata dalle folli restrizioni dovute al Covid.
Tuttavia, lo stesso autore è costretto ad ammettere, tra le righe, qualche paragrafo dopo, che ci possono essere molti altri fattori determinanti oltre ai “diritti riproduttivi” che spiegano perché le aziende in alcuni stati superano i loro concorrenti in altri stati. Ma insiste sul fatto che lo sviluppo economico in undici stati che hanno limitato l’aborto è stato inferiore alla media.
Joseph Vázquez, editore associato di MRC per Business & Free Speech America, che supervisiona progetti e copertura mediatica riguardanti dark money, spese politiche, economia e finanza, ha invece negato la relazione. Sette di questi undici stati sono i più colpiti dall’elevata inflazione degli ultimi mesi. “L’inflazione non ha nulla a che fare con l’aborto”, ha sostenuto Vázquez di Newsbusters, che ha sottolineato inoltre che “una correlazione statistica come quella menzionata da Winkler tra aborto e sviluppo economico non prova una relazione causale”.
“Bloomberg Limited Partnership non è un osservatore neutrale sulla questione dell’aborto”, ha continuato Vázquez. “Nel periodo dal 2014 al 2017, la Bloomberg Family Foundation ha donato quasi 14 milioni di dollari a Planned Parenthood, il più grande fornitore di aborti negli Stati Uniti”.