Si mise in viaggio e arrivò a destinazione in groppa ad un orso

Si mise in viaggio e arrivò a destinazione in groppa ad un orso

di Mariella Lentini*

ECCO CHI È SAN ROMEDIO DI TRENTO

Nasce nel IV secolo da una nobile famiglia austriaca di religione cristiana, a Innsbruck (Tirolo). Romedio è un bambino molto ricco. Suo padre possiede castelli, case, terreni. Potrebbe avere qualsiasi cosa. Vedere esaudito ogni desiderio. Una volta adulto, però, decide di regalare la sua cospicua eredità ai più sfortunati e ai bisognosi. Egli intende vivere con umiltà, da povero. Romedio vuole fare l’eremita, pregare e lodare Dio. Si reca in pellegrinaggio a Roma per andare a trovare il papa. Durante il viaggio si ferma a Trento e conosce il vescovo della città, Vigilio. I due diventano amici e Romedio trova in Vigilio un prezioso consigliere spirituale. Al suo ritorno Romedio è di passaggio nel Trentino, a Sanzeno, in Val di Non (Comune di Predaia).

Questo luogo immerso nel verde, dall’atmosfera fiabesca, colpisce profondamente l’anima del santo che decide di fermarsi e di trascorrere la sua esistenza da solo, dentro una grotta, in cima a una rupe alta più di 70 metri. Tanti sono i prodigi compiuti dal santo. Guarisce dalle malattie, fa scaturire dalla roccia l’acqua, predica il Cristianesimo e opera conversioni. Il miracolo più leggendario è legato a un orso che gli sta sempre accanto nelle raffigurazioni che lo rappresentano. Un giorno Romedio chiede ai suoi discepoli di sellargli il cavallo per andare a fare visita al vescovo di Trento Vigilio, ma accade un fatto increscioso: un feroce orso assale il cavallo e se lo mangia. I discepoli, terrorizzati, riportano l’accaduto a Romedio il quale rimane calmo e chiede semplicemente che l’orso venga sellato al posto del cavallo. Sarà lui a portarlo a Trento. Così avviene: l’orso docilmente si fa imbrigliare e, con grande meraviglia di tutti, Romedio si mette in viaggio e arriva a destinazione in groppa all’orso.

Nella grotta dove vive Romedio i suoi fedeli devoti, nell’anno Mille, costruiscono la prima chiesa in suo onore dove, ancora oggi, sono custodite le spoglie del santo (non si conosce la data della sua morte). In seguito sorgono altre quattro piccole chiese che si sovrappongono in verticale e compongono l’attuale suggestivo Santuario di San Romedio, in Val di Non. Ogni chiesa è collegata con le altre da 131 scalini scavati nella roccia. Unico in Europa per la sua conformazione architettonica, il santuario, dal 1950, ospita anche un convento francescano.

 

* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”

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