Per molti consacrati il 2022 è stato un anno di persecuzioni
di Alessandro Monteduro*
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ACS: OLTRE 100 SACERDOTI E RELIGIOSE RAPITI, ARRESTATI O UCCISI NEL 2022
L’anno che ci siamo lasciati alle spalle per molti consacrati non ha purtroppo recato né gioia né serenità. Almeno dodici sacerdoti e cinque religiose sono stati assassinati mentre svolgevano la loro missione.
La Nigeria, con quattro sacerdoti uccisi, è stato il Paese con il maggior numero di vittime. Tre ministri di Dio sono stati assassinati in Messico da membri dei cartelli della droga, mentre altri due sono stati fucilati nella Repubblica Democratica del Congo. Cinque sono state le religiose missionarie assassinate nel 2022: suor Maria de Coppi (Mozambico a settembre), suor Luisa Dell’Orto (Haiti a giugno), suor Mary Daniel Abut e suor Regina Roba (Sud Sudan ad agosto) e suor Marie-Sylvie Vakatsuraki (R. D. del Congo a ottobre).
Il 2022 ha visto un totale di quarantadue sacerdoti rapiti in diversi Paesi, di cui trentasei rilasciati. Ancora ignota la sorte di padre Hans-Joachim Lohre, missionario tedesco e partner dei progetti di Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), rapito a novembre in Mali. È ancora una volta la Nigeria a detenere il triste primato dei rapimenti di sacerdoti, con un totale di ventotto, a cui si aggiungono sette sequestri di religiose. Segue il Camerun con sei sequestri di presbiteri, cinque dei quali conclusi con la liberazione delle vittime. Haiti è diventato uno dei luoghi più violenti dell’America centrale: cinque sacerdoti sono stati rapiti e poi rilasciati da banditi. Sia l’Etiopia sia le Filippine hanno avuto un sacerdote rapito, entrambi rilasciati.
Almeno 32 ecclesiastici sono stati arrestati, presumibilmente come mezzo di intimidazione e coercizione. I casi più recenti riguardano quattro sacerdoti della Chiesa greco-cattolica ucraina arrestati dai russi nel corso delle loro attività pastorali. Due di loro sono stati poi rilasciati e “deportati” in territorio ucraino, mentre altri due restano in stato di custodia e potrebbero essere accusati di terrorismo. In Nicaragua i membri del clero arrestati sono stati undici. Un altro caso, grazie a Dio risolto da pochissimi giorni, ha riguardato l’incarcerazione per alcuni mesi di un vescovo e di due sacerdoti in Eritrea. Impossibile conoscere il numero di presbiteri e vescovi cattolici detenuti in Cina durante il 2022. Un altro ministro di Dio è stato arrestato in Myanmar durante le proteste contro il regime.
E se questa è la sorte riservata a sacerdoti e religiose, possiamo immaginare quale sia la serenità quotidianamente sperimentata dalle comunità di fedeli affidate loro… Cosa fare? Come reagire? Con la preghiera innanzitutto e, come ACS è solita fare da 76 anni, con progetti di sostegno a sacerdoti e religiose. Fra le tante iniziative ne abbiamo scelta una nella diocesi di Kharkiv-Zaporizhia, nella martoriata Ucraina, dove vogliamo sostenere quattro monaci e cinquanta religiose. Questo non risolverà i problemi a livello internazionale, ma di certo permetterà alla grande comunità di Aiuto alla Chiesa che Soffre di iniziare il 2023 nel modo migliore.
* Direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) Italia