Il mainstream ci ha raccontato per anni la menzogna del “Panzerkardinal”

Il mainstream ci ha raccontato per anni la menzogna del “Panzerkardinal”

di Diego Torre

IL TEMPO E LA MORTE DI BENEDETTO XVI CI RESTITUISCONO LA VERITÀ DI UN UOMO MITE E GENTILE, ADDIRITTURA TIMIDO; DI UN CULTORE DELLA BELLEZZA, ARTISTICA, LETTERARIA, LITURGICA, MUSICALE

E’ possibile GIOIRE a causa di una improvvisa illuminazione intellettuale in una materia che pareva astrusa ma che nelle parole di un uomo straordinario diviene lineare, comprensibile e addirittura affascinante?

E’ possibile che come un raggio improvviso di luce essa penetri nelle pieghe dell’intelletto, dia risposte da tempo attese e riesca nel contempo a gratificare lo spirito, dandogli consolazione?

E’ possibile che la spiegazione di quell’uomo sia anche breve nel numero di parole usate, bella per le immagini che evoca, e conforti il cuore stressato o amareggiato di chi ascolta?

Solo ad un uomo che sia gentile e mite, dotto e sintetico, profondo ed elegante, ciò può riuscire con spontaneità. Bisogna inoltre che egli ami chi lo ascolta, nonchè la verità che sta proclamando. Un uomo che, pur avendo un pensiero sofisticato, sappia parlare con tutti, e a tutti rendersi comprensibile ed amabile senza essere banale. Un uomo dalla logica stringente ed ineccepibile.

Siamo in molti ad aver vissuto queste esperienze ascoltando, o soltanto leggendo, omelie e scritti di Benedetto XVI.

I massmedia del mainstream ci hanno raccontato per anni la menzogna del panzerkardinal, ottuso e prepotente, astratto dalla realtà concreta e immerso in libri polverosi quanto inutili. Il tempo e la sua morte ci restituiscono la verità di un uomo mite e gentile, addirittura timido; di un cultore della bellezza, artistica, letteraria, liturgica, musicale.

Sembra che anche alcuni suoi detrattori, avversari e sabotatori del passato abbiano cambiato atteggiamento e conformisticamente si uniscano alle lodi dovute al defunto. Potenza della verità o ipocrisia di facciata? Poco importa. Egli passerà alla storia, per quello che era in realtà, un umile (MA GIGANTESCO) lavoratore nella vigna del Signore.

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