Conoscere Gesù significa vivere in intimità con Lui
di don Ruggero Gorletti
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COMMENTO AL VANGELO DI MERCOLEDÌ 4 GENNAIO 2023
Dal vangelo secondo san Giovanni (1, 35-42)
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.
COMMENTO
«Che cosa cercate?». La domanda di Gesù non è: «Chi cercate?», che sembrerebbe più ovvia. La domanda di Gesù sembra dire: «Che cosa sperate di ottenere?», «Che cosa volete da me?». e la risposta dei discepoli: «Maestro, dove dimori?» ci fa capire quale è lo scopo della loro ricerca: non è sapere qualcosa su Gesù, avere qualche informazione, ma è vivere con Lui, fare esperienza di Lui. Conoscere Gesù non significa solo capire delle cose, chiarire dei concetti. Significa vivere in intimità con Lui. Se non si vive in intimità con Lui – nella preghiera, nel cercare di compiere la sua volontà – ci illudiamo di conoscerlo, la sua presenza non incide nella concretezza della nostra vita, e diventa qualcosa di inutile e di insignificante.
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