I “casi” Yannuzzi – Rupnik: due pesi e due misure…
di Angelica La Rosa
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YANNUZZI ESPULSO DALLO STATO CLERICALE; A RUPNIK TOLTA LA SCOMUNICA
L’espulsione di Miles Christi da una parrocchia in Argentina ha rivelato il diverso trattamento di crimini simili che è stato praticato nelle settimane scorse.
Negli ultimi 16 anni l’Istituto Miles Christi è stato responsabile della Parrocchia San Luis Gonzaga e della Scuola San Francisco de Asís dell’Arcivescovado di La Plata (Argentina).
Ma dopo che il fondatore di detto istituto, l’ex sacerdote Roberto Juan Yannuzzi, è stato espulso nel 2020, riconosciuto colpevole di reati contro il sesto comandamento con gli adulti, assoluzione del complice e abuso di autorità, l’Arcivescovado di La Plata ha deciso di espellere dai territori di sua competenza Miles Christi.
La cosa curiosa è che Yannuzzi è stato ridotto allo stato laicale per aver commesso delitti molto simili a quelli commessi dal padre gesuita Marko Ivan Rupnik che, tuttavia, è stato riabilitato un mese dopo essere stato scomunicato. Stessi reati canonici ma diversi trattamenti.
A quanto pare, quindi, la Santa Sede ha agito in modo diametralmente opposto nei due casi e il sacerdote gesuita Rupnik, che ha commesso gli stessi reati dell’ex sacerdote argentino, ha l’aggravante, hanno scritto vari giornali, “di aver abusato sessualmente di suore che non acconsentivano ad avere rapporti sessuali con lui”.
Come detto la scomunica di Rupnik è stata revocata un mese dopo che era stata imposta e da allora ha continuato a svolgere attività sacerdotale, consultando anche organismi della Curia romana.