“Non esiste Natale senza Maria e non esiste Maria senza Natale”
di Bruno Volpe
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A NATALE DIO CI HA FATTO IL PIÙ BEL REGALO: SUO FIGLIO IL SALVATORE, VIVIAMOLO NELLA GIOIA. INTERVISTA AL TEOLOGO PADRE SALVATORE PERRELLA
Con il teologo padre Salvatore Perrella commentiamo quella che è una delle feste più care: il Natale. Cerchiamo di capirne il significato.
Anzitutto, che cosa ricordiamo nella natività?
“A Natale, liturgicamente celebriamo la prima venuta di Cristo nella storia, mentre nell’Avvento abbiamo al contrario celebrato la sua seconda venuta, quella definitiva nella storia, in poche parole quella escatologica degli ultimi tempi. Oggi, in pratica, la Chiesa attraverso la liturgia fa memoria dell’evento storico della nascita del Salvatore”.
Esiste anche un rapporto stretto tra Natale e Maria…
“Certamente sì. Lo spirito di Maria è presente in tutta la storia del Figlio e a maggior ragione a Natale. Non esiste Natale senza Maria e non esiste Maria senza Natale. In fondo è lei che nell’Annunciazione ha detto di sì all’Angelo. Pertanto oltre che un indubbio aspetto cristologico, il Natale ha un secondo livello mariano da non trascurare. Questo non lo dico io, ma è proprio l’esortazione apostolica Marialis Cultus di Papa Paolo VI (1974) ad affermarlo. Maria con il suo fiat rende possibile l’essenza del Natale e pertanto è corretto sostenere che assieme al lato cristologico ve ne sia uno altrettanto importante di natura mariana”.
Come deve comportarsi il fedele a Natale?
“Come in tutti i giorni dell’anno. Dice la Scrittura: raddrizzate i sentieri, ecco bisogna cercare di camminare dritto ogni giorno, Natale incluso. Natale ovviamente è importante, ma per chi crede, e per chi è fedele, ogni giorno è Natale, nel senso che bisogna rispettare la legge di Dio sempre, anche nella ordinarietà”.
Esiste il rischio di una lettura sentimentale e sdolcinata del Natale?
“Il rischio esiste ed è evidente. Bisogna evitare letture popolane e popolari del Natale, che sono contrarie anni luce alla sua essenza di sobrietà e semplicità. A Natale è Dio che ci fa il regalo più grande donandosi il Figlio, il Salvatore. Il nostro dovere è quello di convertirci, di vivere il Natale in modo maturo e composto, non nella esteriorità ma nella gioia e nella interiorità, evitando derive sentimentali inutili. Ovviamente un regalo di modesto valore ci sta, ma non riduciamo il Natale ad una corsa al regalo e al consumismo, ne tradiamo il valore e lo spirito. I pastori alla grotta che cosa hanno visto? Regalità e sfarzo? No, un semplice ed umile bambino”.
Esiste un legame tra Pasqua e Natale?
“Indubbiamente sì. Non può esserci Pasqua senza Natale e viceversa”.
Come viverlo?
“Nella gioia, nella fede e nella gratitudine perché Dio ci ha fatto il più bel dono”.