Chi accoglie Maria accoglie Gesù

Chi accoglie Maria accoglie Gesù

di don Ruggero Gorletti

COMMENTO AL VANGELO DI DOMENICA 18 DICEMBRE 2022 – IV Domenica di Avvento

 Dal vangelo secondo san Matteo (1, 18-24)

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

COMMENTO

Ci avviciniamo oramai alle celebrazioni natalizie, e il Vangelo comincia a narrarci le vicende della nascita di Gesù. I vangeli che ci parlano dell’infanzia di Gesù sono due: quello di Luca e quello di Matteo. I Vangeli dell’infanzia, dicono gli studiosi, sono storicamente attendibili anche perché hanno attinto dalle fonti più dirette: Luca dalla Vergine Maria, e Matteo da San Giuseppe. San Matteo ci descrive questi eventi dal punto di vista di San Giuseppe, ed il brano di oggi ne è un esempio.

Giuseppe, fidanzato di Maria, scopre che lei è incinta. Il brano dice che, essendo un uomo giusto, non volle accusarla pubblicamente, ma la licenziò in segreto. Cosa significa questo? Ci sono due ipotesi, una, quella più comune: Giuseppe pensa che Maria lo abbia tradito, ed essendo giusto non può far finta di niente e tenersela come sposa, ma unisce alla giustizia la misericordia, e non la denuncia pubblicamente, cosa che avrebbe portato Maria ad essere lapidata come adultera. Un’altra ipotesi, che oggi molti studiosi prediligono ma che risale ai Padri della Chiesa, dà invece una lettura diversa: Giuseppe, che ben conosce la castità della sua sposa, capisce che Maria è implicata in un disegno più grande di loro, un disegno di cui è parte Dio stesso, e non si sente degno di esserne parte.

Sia come sia, Giuseppe viene visitato dal Signore, che in sogno gli rende chiara la situazione e lo invita ad accogliere la sua sposa, e a dare il nome al Bambino e ad allevarlo come fosse suo figlio. Svegliarsi da questo sonno per Giuseppe è un po’ una risurrezione, l’inizio di una seconda vita. Giuseppe, destatosi dal sonno, non dice nulla e fa quello che Dio gli ha comandato. È proprio per questo che viene definito «giusto». Giusto, nella Bibbia, è anzitutto colui che fa la volontà di Dio. E Giuseppe la fa. Giuseppe è invitato ad accogliere Maria. Chi accoglie Maria accoglie Gesù. È questo l’invito centrale del Natale: accogliere Gesù nella nostra vita, accoglierlo nella fede, e per fare questo occorre accogliere Maria.

Maria è anzitutto la vera credente, Colei che, come disse la cugina Elisabetta, è beata anzitutto perché ha creduto all’adempimento delle parole del Signore. Ha creduto che le parole di Dio, le sue promesse, non possono cadere nel vuoto. Ed è  proprio perché ha accolto la parola di Dio nel suo cuore che ha potuto accogliere Dio nel suo grembo.

Giuseppe crede, si fida di Dio, e agisce in conformità alla sua fede. Giuseppe ha saputo accogliere il Figlio perché ha accolto la Madre. C’è un rischio, nell’essere cristiani, un rischio antico ma sempre presente: il docetismo. Questa difficile parola indica un’eresia antica, che risale ai primi secoli del Cristianesimo, ma che è presente anche ai giorni nostri: il rischio di inventarsi un Gesù di carta, un ideale, un Gesù staccato dalla sua storia, dalla sua incarnazione. E rifiutare Maria porta con sé questo rischio: è l’eresia che dice Gesù sì, Maria no, Gesù sì, la Chiesa no, Gesù sì, i fratelli no. Non è questo il Gesù che è venuto a salvarci, che per salvarci ha voluto diventare uno di noi, con una madre, una storia, pur restando sempre incommensurabilmente diverso da noi, pur restando Dio, altrimenti non avrebbe potuto salvarci. Veramente Dio, ma veramente uomo.

Giuseppe ha fatto quello che ogni credente, che ciascuno di noi è chiamato a fare: accogliere Maria e con Lei accogliere Gesù. Accoglierlo nella nostra fede, nella nostra vita, nelle scelte della nostra vita. Non a parole (nel Vangelo non è riportata una sola parola di Giuseppe), ma con l’agire concreto. Giuseppe è giusto perché fa quello che Dio gli ha chiesto. E facendo quello che Dio gli ha chiesto ha accolto il Signore, è entrato nella Sua famiglia. Come dice il Prologo del Vangelo di Giovanni, che leggeremo il giorno di Natale «a chi l’ha accolto ha dato potere di diventare figli di Dio».

“Foto Pixabay”

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