Don Antonio Ruccia: “il Vangelo è una proposta di vita anche difficile, ma ne vale la pena”
di Bruno Volpe
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IL PARROCO BARESE DON ANTONIO RUCCIA PRESENTA IL SUO NUOVO VOLUME “C’È POSTO PER TUTTI! FRANCESCO E TONINO BELLO, DUE VOCI, UNA SOLA PAROLA: FRATERNITÀ” (EDIZIONI PAOLINE)
Diretto, schietto, graffiante, persino provocatorio. Suona in questo modo l’ultimo lavoro del parroco barese don Antonio Ruccia, della comunità San Giovanni Battista a Poggiofranco. Il titolo del volume è “C’è posto per tutti! Francesco e Tonino Bello due voci, una parola: fraternità” ed è stato pubblicato questa estate dalle Edizioni Paoline.
Si tratta di un saggio su come dovrebbe essere la Chiesa dell’accoglienza e del post Concilio Vaticano II, partendo dalle riflessioni di don Tonino Bello (1935-1993). Meditazioni, si badi bene, che don Ruccia ha rinvenuto per un mero caso fortuito parlando con un parroco di Cava dei Tirreni.
Don Antonio, intanto ci spieghi la genesi del libro e del titolo…
“E’ nato in modo piuttosto avventuroso e direi persino casuale. Si riporta ad alcune meditazioni di don Tonino Bello che un sacerdote mio amico di Cava dei Tirreni, passando da Tricase, nella prima parrocchia di don Tonino Bello, aveva trovato in un vecchio foglietto della messa. In questo foglietto, quello classico domenicale, vi era un commento al Vangelo della domenica scritto da don Tonino Bello e diceva appunto che nella Chiesa nessuno deve essere escluso e che che appunto c’è posto per tutti”.
In che senso?
“Non dobbiamo mai fare differenze, dobbiamo accogliere tutti, credenti e non credenti, penso alla stessa enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti [3 ottobre 2020], alla quale faccio varie volte riferimento”.
Qual è lo scopo di questo saggio?
“Far capire e divulgare la bellezza del Vangelo che è allo stesso tempo provocatorio, ma anche esigente. Il Vangelo è per tutti noi una proposta anche difficile di vita, ma ne vale la pena”.
Un libro di evangelizzazione…
“Possiamo definirlo in questo modo, è una sorta di catechesi che possono leggere tutti, credenti, non credenti, giovani, adulti. Mi propongo, forse immodestamente, di far conoscere la freschezza del Vangelo e della proposta cristiana a quante più persone possibile. Credo che sia giusto evangelizzare in questo modo, anzi che questa sia la via della nuova evangelizzazione. Mi aspetto, non per motivi commerciali, che possa essere letto da più gente possibile”.
Che cosa vuol dire accogliere e fare posto a tutti?
“Nessuno dovrebbe sentirsi escluso dalla Chiesa, quella dal volto nuovo uscita dal Concilio Vaticano II. Bisogna saper e voler accogliere tutti, senza fare preferenze. Ce lo chiede il Vangelo, la nostra bussola, il nostro manuale di vita. La chiesa è aperta a tutti, e deve far di tutto per includere ed accogliere. La nuova evangelizzazione è rivolta a chiunque abbia la voglia di sentirsi parte attiva del progetto voluto dal Signore col suo Vangelo”.