Vogliamo contrastare la violenza contro le donne? Blocchiamo prostituzione e pornografia!
a cura di Angelica La Rosa
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LA PORNOGRAFIA STRUTTURA UNA SOCIETÀ SEMPRE PIÙ SESSUALMENTE ESPLICITA ED AGGRESSIVA NEI CONFRONTI DELLE DONNE: INTERE GENERAZIONI STANNO CRESCENDO CON L’IDEA CHE LA DONNA SIA UN OGGETTO DI CUI POTER ABUSARE A PIACIMENTO PER PLACARE I PROPRI ISTINTI SESSUALI
“È impressionante la quantità di attacchi alla dignità della donna che siamo ancora costretti a constatare con sdegno e vergogna: abusi, molestie, stupri, omicidi e discriminazioni sociali sono giustamente al centro dell’attenzione politica, ma non dobbiamo dimenticarci delle forme di violenza più subdole e ad alto rischio di silente accettazione morale. Pensiamo al devastante fenomeno della prostituzione, che vede donne inermi, sfruttate, ingannate, rapite e costrette dal racket o da condizioni di povertà a farsi “stuprare a pagamento” da uomini senza scrupoli: un vero mercato di carne umana per soddisfare desideri insani e violenti. La maggior parte delle donne che vendono il loro corpo ha subito violenze gravi e ripetute, e secondo le più aggiornate ricerche manifesta disturbi da stress paragonabili a quelli sofferti da chi torna da contesti di guerra. Secondo l’organizzazione internazionale per la Migrazione, poi, dovunque la prostituzione è legalizzata il traffico di donne e bambini cresce a dismisura: è ora di fermare questo orrore a cielo aperto implementando il sistema di biasimo culturale e repressione penale di chi lo alimenta coi propri soldi”.
Così Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia, in occasione della Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra oggi, 25 novembre 2022.
“Impossibile, poi, non considerare il ruolo della pornografia nella strutturazione di una società sempre più sessualmente esplicita ed aggressiva nei confronti delle donne: intere generazioni stanno crescendo con l’idea che la donna sia un oggetto di cui poter abusare a piacimento per placare i propri istinti sessuali, favorendo nei più giovani un’attitudine predatoria che si concretizza poi in atteggiamenti molesti, violenze sessuali e addirittura furiosi omicidi ‘passionali’. L’accesso illimitato e incondizionato alla pornografia da parte dei minori (il primo accesso è stimato intorno agli 11 anni) sta favorendo la crescita di uomini fragili e incapaci di stabilire relazioni affettive e sessuali sul rispetto della dignità personale della donna. Auspichiamo che il Governo voglia fare del contrasto alla prostituzione e alla pornografia tra minori una parte integrante delle più vaste e opportune strategie per la tutela delle donne e della loro dignità morale e sociale”, conclude Maria Rachele Ruiu.