Tanti si battono per l’aborto ma non sanno come si pratica
di Andrea Sarra e Alessandro Rosa
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L’OMS CONSIDERA LA GRAVIDANZA COME UNA MALATTIA DA CURARE, USANDO TERMINI COME “QUALITÀ” E “DIGNITOSO”. MA L’ABORTO È UN OMICIDIO. COSA PUÒ ESSERCI DI DIGNITOSO NELL’UCCIDERE UN ESSERE UMANO NEI MODI CHE LEGGERETE IN QUESTO ARTICOLO?
La legge n. 194 – che regolamenta l’aborto, con un linguaggio orwelliano chiamato “interruzione volontaria della gravidanza” – risale al 22 maggio 1978 e fu concepita per adeguarsi ai paesi più moderni e “civili” quali, ad esempio, gli Stati Uniti d’America. In oltre quarant’anni sono stati eseguiti milioni di aborti in Italia, nonostante le proteste dei movimenti pro-vita e l’opposizione della Chiesa.
Ora qualsiasi pensiero contrario all’aborto viene censurato ed osteggiato, a cominciare da quei cartelli pubblicitari che, periodicamente, i movimenti pro-life affiggono nelle città per sensibilizzare l’opinione pubblica: prontamente i sindaci “progressisti” li fanno censurare o rimuovere “per non offendere le coscienze sensibili” degli abortisti.
Tuttavia, in alcuni stati Americani, si è notato che qualcosa sta cambiando, specie dopo la recente sentenza della Corte Suprema americana, del 24 giugno 2022, che ha abolito il “diritto all’aborto” a livello nazionale. I Giudici hanno capovolto ciò che era stato deciso nel 1973 con la sentenza Roe vs Wade, con la quale era stato legalizzato l’aborto negli USA.
Pertanto, adesso sono i singoli Stati che decidono in merito all’aborto. Allora, alcuni Stati (come il Texas e il Missouri) hanno reso l’aborto illegale, lo Stato di New York no.
Il Presidente Donald Trump aveva da tempo cercato di frenare questo scivolamento verso una cultura della morte, togliendo i finanziamenti governativi a Planned Parenthood, la più grande associazione abortista del mondo, fondata da Margaret Louise Higgins Sanger (1879-1966) (la quale, già nel 1916, aveva aperto una clinica per il “controllo delle nascite” in America.
Nonostante la sentenza emanata dalla Corte Suprema, nonostante la stragrande maggioranza delle persone sia contraria alle norme infanticide, i sostenitori dei movimenti pro-life vengono sovente aggrediti (verbalmente e fisicamente) dagli abortisti (spesso finanziati dalle lobby massonico-sataniche) che si spingono fino a limiti neppure pensabili fino a qualche tempo fa. È il caso della California, dove il governatore democratico Gavin Newsom ha consentito l’aborto per i ”nati per errore” fino ad un mese dopo la nascita.
C’è poi l’azione legale che il tempio satanico negli USA sta portando avanti nei confronti degli Stati dell’Indiana e dell’Idaho per i loro divieti all’aborto. I satanisti sostengono che la proibizione dell’aborto infrange il “diritto” a praticare il loro culto.
Tra i più accaniti sostenitori degli abortisti si trova Hillary Clinton che, addirittura, lo vorrebbe come diritto fondamentale per le donne, sostenuta in questo dal presidente pseudo “cattolico” John Biden. Anche nell’Unione Europea non si scherza… L’Europarlamento ha approvato la risoluzione con la quale si propone di introdurre, tra i diritti fondamentali dell’Unione Europea, un articolo 7 bis (Diritto all’aborto) il quale reciterebbe: “Ogni persona ha diritto all’aborto sicuro e legale”.
Dopo la vittoria elettorale del centro-destra del 25 settembre, anche in Italia alcuni giovani (spesso neppure maggiorenni) hanno protestato per difendere alcuni presunti “diritti” riconosciuti dai precedenti governi di sinistra, tra i quali l’aborto.
Molto probabilmente molti di essi non conoscono esattamente in cosa consista l’aborto, né come si pratica, né i rischi ad esso connessi.
A seguire si elencano i metodi abortivi e le modalità pratiche.
Una prima differenza va fatta in funzione delle metodologie: aborto chirurgico ed aborto farmaceutico.
ABORTO CHIRURGICO
La spirale meccanica: non si tratta di aborto vero e proprio, ma l’effetto è quello di non procreare. Consiste in un meccanismo meccanico in rame, utilizzabile in genere per circa cinque anni. Provoca uno stato permanente di irritazione all’interno dell’utero attraverso il rilascio di ioni di rame impedendo così ad un ovulo fecondato di impiantarvisi. Agisce quindi nei primi giorni dopo una relazione sessuale.
isterosuzione: si tratta di un intervento chirurgico in anestesia generale (a volte in anestesia locale) con utilizzo di un aspiratore elettrico, chiamato anche cannula di Karman; l’intervento consiste nell’apertura della cervice che viene dilatata maggiormente con degli attrezzi (perni di Hegar). Si inserisce un tubo di plastica flessibile attraverso la cervice dilatata nell’utero. Il tubo è collegato ad una pompa di aspirazione. L’embrione e la placenta vengono dilaniati ed aspirati dalla depressione creata dalla pompa. Si controlla poi con una ecografia se resti dell’embrione sono rimasti nell’utero, per prevenire un’infiammazione. Eventuali resti (pezzi di corpo umano smembrato) possono essere aspirati nuovamente, o può essere eseguito un raschiamento.
(Cannula semirigida di Kaman diametro da 6 a 12 mm)
Aspiratore di vuoto manuale (manual vacuum-aspirator) È un metodo di aborto praticato già dagli anni ‘20. Diversamente dal curettage per aspirazione, in questo caso l’aspirazione avviene mediante un sistema meccanico manuale. L’embrione viene estratto praticamente intatto – ancora vivo – e venduto (sono note le vicende che hanno visto coinvolti dirigenti della Planned Parenthood) per essere utilizzato per fini sperimentali. Questo metodo fu utilizzato anche da Emma Bonino (nella foto sotto) con una pompa di bicicletta: si praticava il vuoto in un barattolo di vetro della marmellata da un kg, nel quale poi finiva il bambino. Per sua stessa ammissione Emma Bonino, oltre ad essersi sottoposta ad un aborto clandestino, nel 1975 ha eseguito in Italia ed in Inghilterra – in circa un anno – 10.141 aborti. E, considerando la legge vigente all’epoca, diecimila omicidi.
Curettage per aspirazione: l’aborto viene praticato introducendo attraverso la cervice una cannula con un aspiratore e viene prodotta una forte aspirazione che lacera il bambino e lo risucchia. Ricostruendo il bambino con i “pezzi” estratti si verifica se mancano elementi, andrà effettuato un ulteriore curettage. Gli organi così estratti spesso vengono rivenduti (anche se risulta illegale) a laboratori per esperimenti. E, quindi, possono essere impiegate cannule di dimensioni variabili a seconda delle dimensioni dell’embrione da aspirare, in modo da consentire anche il passaggio della testa del bambino. (Durante un’aspirazione l’utero si contrae producendo una sensazione di crampi, che si attenuano quando la cannula viene ritirata. Durante questa operazione, la donna può sudare, avere la nausea o sentirsi svenire.)
Curettage cervicale o raschiamento: consiste in un intervento chirurgico in anestesia generale (a volte in anestesia locale) effettuato con un raschietto; consiste nel raschiare l’utero e maciullare l’embrione con un raschietto smussato.
Associato al raschiamento, praticato per procurare l’aborto, c’è il rischio di infezioni.
Dilatazione ed evacuazione. Questo metodo di aborto è impiegato dopo la 12a settimana e consiste nella dilatazione e ammorbidimento dell’utero ad es. con mifepriston o misoprostol, poi avviene l’aspirazione con pompa elettrica, vengono utilizzate in genere cannule di diametro fino a 16 mm, con l’ausilio di un forcipe che serve per smembrare l’embrione.
Per aborti dopo la 14a settimana, questo si provoca utilizzando prostaglandine che provocano contrazioni. Al momento del parto il bambino è già morto e, nel caso in cui dovesse essere ancora vivo, viene lasciato morire.
Per aborti dopo la 20a settimana in poi ci sono ulteriori “metodi”: Prima di provocare il parto si uccide il bambino iniettando direttamente nel cuore cloruro di calcio, oppure si inietta nel sacco amniotico l’acido etacrinico rivanol (è un disinfettante): in questo modo il bambino viene corroso. Difatti, il bambino morto appena estratto ha colore giallo limone; oppure soluzioni saline che hanno l’effetto di bruciare il bambino. Si pratica un piccolo taglio cesareo (sectio parva), si apre l’utero, si uccide il bambino e poi si estrae il cadavere. In caso di aborto al nono mese (in alcuni stati americani è ammesso), e sfruttando alcune pieghe normative, si estrae il bambino fino alla testa poi viene praticato un foro alla base del cranio e viene risucchiato il cervello. Chiaramente le funzioni vitali prive di controllo cessano entro breve. Il bambino, ormai morto, si finisce di estrarre e poi viene gettato tra i rifiuti ospedalieri, oppure utilizzato per esperimenti. Una variate al risucchio del cervello consiste nella decapitazione.
ABORTO CHIMICO
La pillola combinata: consiste in un preparato di gestageni ed estrogeni sotto forma di pillola monofasica, bifasica e trifasica che ha lo scopo di limitare la mobilità della tromba ovarica importante per il trasporto dell’ovulo e del seme. La proliferazione della mucosa uterina viene compromessa in modo tale che l’embrione non può impiantarsi e muore.
La micropillola: è monofasica e, rispetto alla pillola combinata, contiene una quantità di estrogeni nettamente inferiore.
La minipillola: è composta da gestageni denominati levonorgestel. Ha lo scopo di modificare la mucosa della cervice in maniera da ostacolare il passaggio degli spermatozoi. La formazione della mucosa uterina viene compromessa in modo tale che l’embrione non possa impiantarsi. Vi è il pericolo di gravidanze extrauterine.
La pillola del giorno dopo: ha la stessa composizione della minipillola. Se assunta prima del rapporto impedisce l’ovulazione; se, invece, l’ovulazione della donna ha già avuto luogo, c’è stato un rapporto e l’ovulo è stato fecondato da uno spermatozoo, la pillola impedisce l’annidamento dell’embrione, provocando così un aborto precoce.
Pillola RU 486 (mifepriston): a base di antiprogesterone. Il funzionamento della pillola è semplice: in sostanza, riduce l’effetto del progesterone (l’ormone della gravidanza) agendo esattamente al contrario: il mifepriston blocca l’assorbimento di progesterone in modo tale che l’ormone non possa più esplicare la sua efficacia nelle cellule, di conseguenza, l’assistenza prestata al bambino all’interno dell’utero viene sospesa. Favorendo l’insorgenza di crampi e dilatando, nonché ammorbidendo il collo dell’utero, il farmaco mifepriston provoca, oltre alla morte del bambino, anche la sua espulsione. La donna prende una prima pillola, il farmaco mifepriston, apre la cervice e dissolve il rivestimento dell’utero, facendo morire l’embrione; una seconda pillola dopo un paio di giorni provoca le contrazioni e quindi un aborto spontaneo.
La spirale ormonale: viene inserita una spirale di materiale sintetico che rilascia regolarmente dosi ridotte di levonorgestrel lungo un arco di cinque anni, che impedisce all’embrione di impiantarsi, ed esso quindi è destinato a morire.
L’Onu, con risoluzione adottata il 2 settembre 2022: “Cooperazione internazionale per l’accesso alla giustizia, alle risorse e all’assistenza ai sopravvissuti alla violenza sessuale”, parla di aborto come diritto umano promovendo, fra l’altro, anche l’ideologia di genere. Nella risoluzione si chiarisce che i paesi devono fornire «l’accesso all’aborto sicuro» come «diritto umano».
La risoluzione – al momento – non è vincolante, ed è stata promossa dagli Stati Uniti e dalla Ue. Si sono opposti solamente 33 Paesi, prevalentemente africani, con la Nigeria in testa.
Le cifre della strage degli innocenti possono essere riscontrate sullo stesso sito dell’OMS e sono terrificanti. Secondo l’OMS tra il 2010 e il 2014 si sono avuti circa 56 milioni di aborto l’anno, mentre, tra il 2015 e il 2019, gli aborti sono stati 73 milioni per anno, con un rallentamento della tendenza durante il periodo del covid, circa: 42 milioni di aborti. La media nelle ultime 4 decadi si aggira intono a 40 milioni l’anno: un’intera nazione scompare ogni anno, numeri che fanno pensare alla tragedia della Ia o della IIa guerra mondiale.
Chi vuole, può verificare il numero di morti in tempo reale su Wordlometers, cercando la voce “Abortions” nel capitolo “Salute”. Si arriva a notare che tra le cause di morte, alla data del 21 novembre 2022 gli aborti nel mondo ammontano a più di 38 milioni dall’inizio dell’anno. Andando sul sito dell’Organizzazione mondiale della Sanità si può constatare come l’OMS consideri la gravidanza una malattia da curare. Difatti, vengono usati termini come “qualità” e “dignitoso”. Ma l’aborto è un omicidio, e cosa può esserci di dignitoso nell’uccidere un essere umano nei modi sopra descritti? Neanche gli animali uccidono i propri cuccioli!
Su internet è possibile reperire decine di video che mostrano (per chi ha il coraggio di vederli, a causa della loro brutalità e crudezza) aborti. Da quanto è possibile comprendere, l’aborto consiste nella macellazione di esseri umani, così come appare ben chiaro in molti video.
San Pio da Pietrelcina un giorno disse: “Ho chiesto ed ottenuto dal Signore una grazia. Mi ha Garantito che, se mai ci sarà un solo giorno, uno solo, in cui non ci saranno aborti procurati al mondo, quel giorno cesseranno per sempre tutte le guerre“. È allora evidente che, se si vuole la pace nel mondo, si deve combattere con priorità assoluta la piaga dell’aborto. Altro episodio che si narra di San Pio, è la visione che fece avere ad una donna che gli aveva confessato di aver fatto un aborto. Padre Pio le mostrò in visione un santo pontefice sulla Sedia Gestatoria osannato dalle folle. Poi le disse: “Ecco cosa aveva in programma Nostro Signore per quel figlio che tu uccidesti“.
A seguire una serie di video per approfondire la tematica. Consigliamo la visione ad un pubblico adulto.