Aprire i palazzi del potere “come scatolette di tonno”? Era tutta propaganda
di Gian Piero Bonfanti
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COME SI STA NELLA SCATOLETTA DI TONNO DI INVIATO SPECIALE DELL’UE NEL GOLFO PERSICO?
In questi giorni abbiamo appreso che Luigi Di Maio, ex ministro degli Esteri del “Governo dei Migliori”, sarà nominato inviato speciale dell’Unione europea nel Golfo Persico (per una durata massima di due anni). Percepirà uno stipendio di dodicimila euro netti al mese, con tassazione agevolata UE ed avrà una copertura totale di tutte le spese, compreso quelle del suo staff. Inoltre godrà dello status di diplomatico con relativo passaporto ed immunità.
È davvero curiosa questa nomina, considerato anche il fatto che Luigi Di Maio si trova oramai fuori dalle preferenze politiche del popolo italiano, considerato l’esito delle ultime elezioni. Ma questo risultato si deve in virtù di una candidatura che apparentemente sembra essere stata portata avanti dal Governo Draghi.
Con questo atto finale cade definitivamente il castello di carte costruito intorno al partito del “V-day”. Partito che si ergeva paladino dei diritti dei cittadini e che si faceva forte dei valori politici e del vincolo del “doppio mandato”.
Abbiamo visto che nei fatti non è stato così e ciò che è accaduto durante tutta la storia del partito fondato dall’ex comico Beppe Grillo, ha dimostrato che un conto sono i proclami, un’altra è la realtà. D’altronde è vero ed attuale il famoso detto “pecunia non olet”. Quando si assapora il dolce poi è difficile farne a meno.
Sempre all’interno dello stesso partito infatti abbiamo visto come l’ex Senatore Vito Crimi e l’ex Senatrice Paola Taverna vestiranno i panni di collaboratori di Camera e Senato. Un modo per lavorare e guadagnare per altri cinque anni grazie alle istituzioni del potere legislativo, seguendo lecitamente i regolamenti delle due Camere.
La favola di “aprire i palazzi come scatolette di tonno” si è dimostrata essere mera propaganda e, dopo essere stati eletti parlamentari, anche ai grillini è piaciuta la vita da tonni nella scatola che pareva volessero contestare.
Ma questa è la realtà dei fatti: c’è chi ha studiato o lavorato per una vita ed è stato sospeso e tuttora subisce discriminazioni perché non si è piegato al ricatto del Green Pass, e c’è chi si è trovato nel posto giusto nel momento giusto e vive una condizione agiata. Ci sono infatti coloro che hanno perso lavoro e diritti a causa di una scelta lecita, facendo fatica a portare un piatto caldo a tavola, e chi invece vive grazie ad un sistema assistenzialista che premia spesso chi fa più il furbo.
Con questo non vogliamo mettere in discussione la solidarietà e l’aiuto a chi ha bisogno, ma di sicuro è necessario mettere mano ad un sistema che nei fatti si è dimostrato totalmente fallimentare. Ci chiediamo se saranno efficaci le misure che il governo prenderà in merito al reddito di cittadinanza che, per come è strutturato, ha creato una grossa falla nel barcone alla deriva dello Stato Italiano.
Forse il giorno che molte persone non percepiranno più quella forma di assistenzialismo magicamente i voti del partito che l’ha promosso caleranno ulteriormente. Intanto aspettando alla finestra osserveremo se chi ha subito danni dalla discriminazione vissuta negli ultimi due anni riceverà il giusto risarcimento. Senza discriminare o mettere pressioni ad alcuno, ci poniamo come spettatori e diamo tempo al nuovo Governo: confidiamo in un intervento risolutore.
Faccio di tutto per dimenticare gli incapaci e poi te li trovi sempre li, nei posti chiave a ricoprire incarichi a loro sconosciuti.