La tragica realtà dei crimini d’odio contro i cristiani in Europa
di Angelica La Rosa
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L’OIDAC DOCUMENTA PIÙ DI 500 CRIMINI D’ODIO CONTRO I CRISTIANI IN EUROPA NEL 2021, MA SONO SOLO LA PUNTA DELL’ICEBERG
L’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa (Oidac) ha recentemente pubblicato il suo rapporto annuale nel quale offre una panoramica degli oltre 500 crimini d’odio contro i seguaci di Gesù Cristo in tutto il Vecchio Continente riassumendo i documenti raccolti e le indagini condotte dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021.
In particolare, il nuovo rapporto dell’Osservatorio si concentra su tre aspetti principali dell’intolleranza contro i cristiani nei diversi paesi europei: crimini d’odio contro i cristiani, autocensura e stereotipi negativi e trattamento dei cristiani sui media. Il rapporto analizza anche altre forme di discriminazione attraverso la legislazione e la mancanza di competenza delle autorità quando si tratta di casi legati alla religione e alla libertà religiosa.
Due esperti di libertà religiosa, Janet Epp Buckingham e Todd Huizinga, affrontano nel rapporto l’importanza della libertà religiosa e il problema dell’intolleranza secolare che minaccia proprio questa libertà fondamentale. Il rapporto include anche un’intervista esclusiva con il politico finlandese ed ex ministro dell’Interno Päivi Räsänen, perseguitata per aver espresso pubblicamente le sue convinzioni cristiane.
Todd Huizinga, membro dell’Institute for Religious Liberty di Washington DC, discute di come un tempo si credeva che il relativismo garantisse la diversità in Occidente, ma che sia diventato un “dogma assolutista” con poca tolleranza per le opinioni religiose.
Huizinga scrive che “il relativismo è la visione del mondo dominante in Occidente, ha sviluppato un proprio dogma rigido e assolutista che, in nome della falsa tolleranza, non ammette opposizione“. Poi cita il teologo Andrew T. Walker, che afferma che “se gli esseri umani non sono liberi di raggiungere le proprie conclusioni religiose attraverso la ragione e la coscienza, mancano dell’agenzia morale centrale per una vita autentica“.
Huizinga conclude il suo intervento spiegando che “la missione dell’Osservatorio è fondamentale. La nostra umanità richiede un libero arbitrio morale. Il cuore della nostra agenzia morale è la libertà religiosa“.
La dott.ssa Janet Epp-Buckingham, professore associato presso la Trinity Western University di Ottawa, presenta l’intolleranza laica come una forma di pressione sociale e ricorda che “ciò che si è evoluto in questi Paesi non è più la neutralità verso tutte le religioni, ma lo sviluppo dell’ostilità verso la religione. Ciò è evidente nelle azioni dei governi, dei tribunali e della società in generale. È la pressione sociale che colpisce maggiormente le persone su base giornaliera. Quando le persone temono di non ottenere una promozione sul lavoro se si sa che sono cristiane, questo è un forte incentivo a tenere nascosta la propria religione“.
Tra le conclusioni del rapporto, l’Oidac evidenzia che in Europa sono stati assassinati 4 cristiani e sono state registrate 14 aggressioni fisiche. L’Osservatorio ha raccolto numeri allarmanti di stereotipi negativi, scuse per violenze o insulti diretti contro cristiani o denominazioni cristiane fatti da personaggi pubblici e persino politici o giornalisti nei media di alto profilo.
Ad esempio, un cantante è stato definito mentalmente disabile perché cristiano. Negli articoli di giornale, il cristianesimo è stato descritto come una “ideologia pericolosa” e i credenti sono stati chiamati “stupidi fanatici religiosi“. Inoltre, un politico spagnolo ha descritto una processione cattolica come un atto “talebano” e un altro politico ha commentato che i 7000 cattolici uccisi durante la guerra civile spagnola “avrebbero dovuto essere di più“. Anche, i media hanno ignorato o annullato le accuse di violenza o discriminazione contro i cristiani. Il rapporto conclude che “questi esempi suggeriscono una tendenza preoccupante per cui la società appare indifferente a discorsi dispregiativi e false dichiarazioni contro i cristiani, soprattutto rispetto ad altri gruppi religiosi o identitari“.
Il direttore esecutivo di Oidac Europe, Madeleine Enzlberger, spiega lo scopo del documento di 80 pagine ricordano che all’Osservatorio cercano di “analizzare le fonti dell’intolleranza e della discriminazione contro i cristiani, per individuare i motori dell’intolleranza nella nostra società. Il nostro lavoro mira a fornire risposte globali, motivo per cui documentiamo sia i segni di intolleranza sociale sia la legislazione problematica a livello nazionale o internazionale. Le divisioni tra cristiani e gruppi laici sono spesso perpetuate e approfondite dai media e dalla politica. La tolleranza e il rispetto devono applicarsi ed essere garantiti allo stesso modo a tutti i gruppi della società, motivo per cui sottolineiamo l’importanza della libertà religiosa, non solo per i cristiani di tutto il mondo, ma anche per i non credenti“.
Nella sintesi legale del rapporto, vengono analizzati cinque diritti umani fondamentali considerando la legislazione proposta o applicata che è in conflitto con essi. La libertà di espressione e di riunione è sempre più limitata dalle leggi sull’incitamento all’odio e dalle zone di sicurezza attorno alle cliniche per aborti. L’ampia formulazione di queste leggi può criminalizzare la conversazione privata, la preghiera e altre attività pacifiche.
La libertà di coscienza è messa in discussione, dal momento che la legislazione sull’aborto o sull’eutanasia sta revocando il diritto all’obiezione di coscienza per queste pratiche. Allo stesso modo, i diritti dei genitori sono entrati in conflitto con alcune legge LGBTQ+ e sull’aborto, che danno autonomia ai minori di decidere di sottoporsi ad un aborto o ad una transizione di genere senza la necessaria autorizzazione dei genitori. Infine, anche le sproporzionate limitazioni alla libertà religiosa durante la pandemia di Covid-19 vengono analizzate e visualizzate attraverso una scheda che indica i regolamenti di restrizioni per le chiese.
Per migliorare la situazione, l’Oidac afferma che “anche politici, giornalisti e altri personaggi pubblici svolgono un ruolo cruciale nella costruzione di una società più tollerante“. Il documento offre raccomandazioni per tutti i livelli della società, come migliorare la denuncia dei crimini d’odio contro i cristiani nei paesi europei e facilitare la comunicazione visiva tra le autorità statali, le organizzazioni della società civile e le chiese.