La fine della cristianità e il ritorno del paganesimo
di Paola Liberotti
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UN TENTATIVO DI “FOTOGRAFARE” L’ATTUALE REALTÀ EUROPEA, SPESSO A TINTE FOSCHE
“La fine della Cristianità e il ritorno del paganesimo” (Edizioni Cantagalli, pagg. 128, euro 17), in libreria da qualche giorno, è l’ultimo libro di Chantal Delsol. Un titolo a dir poco inquietante per tentare di “fotografare” l’attuale realtà, spesso a tinte fosche, in cui versa la nostra Europa e non solo: una situazione complessa dove è sempre più difficile, oggettivamente, intravedere la Luce in mezzo a tanto buio.
L’Autrice, nata a Parigi nel 1947, è una filosofa, scrittrice e docente di filosofia politica: vale a dire che può essere considerata un’autorevole protagonista del mondo intellettuale francese. Editorialista di “Le Figaro”, è membro della Académie des Sciences morales et politiques dell’Institut de France. Ha pubblicato, inoltre, varie importanti opere, che sono state tradotte in diverse lingue.
Ma è proprio vero, come recita brutalmente il titolo di questo libro, che il futuro dell’Occidente è pagano? Malauguratamente è sotto gli occhi di tutti che ci troviamo letteralmente travolti in un declino storico e culturale da spossatezza e barbarie. Come spiega l’Autrice, dopo secoli di Cristianesimo siamo ora sull’orlo di un’epoca totalmente nuova e radicalmente diversa: oggi, infatti, siamo già testimoni di un’inversione normativa e filosofica senza precedenti, verso un’era che non sarà atea o nichilista, secondo lei, ma piuttosto neopagana. La Fede Cristiana sembra aver esaurito il suo tempo e la maggior parte delle sue migliori energie, lasciando spazio a nuove religioni, a un politeismo che venera gli alberi, la madre terra in primis.
Chi vive nella malinconica nostalgia di un passato ormai definitivamente tramontato, è già stato dimenticato e addirittura condannato all’isolamento da un mondo che, nel bene o nel male, ormai è cambiato radicalmente: questa, in sintesi, è l’opinione dalla Delsol. Eppure, di fonte all’avanzata neopagana di questi ultimi tempi, è più che mai evidente che la Fede Cristiana deve inventarsi un altro modo non solo per cercare semplicemente di “sopravvivere” a tale immane tentativo di distruzione o addirittura autodistruzione… bensì occorre recuperare degnamente e virilmente, nel senso più alto del termine, l’aspetto veramente militante della Fede: e solo così si potranno fronteggiare i tanti, troppi nemici, interni ed esterni!, che assalgono da lunghi anni la nostra Civiltà Cristiana, sicuramente colpevole, spesso, di lassismo ed eccessiva superficialità e debolezza.
* Legio Mariae – Roma