La Camera, a maggioranza repubblicana, potrà condizionare pesantemente l’amministrazione Biden
di Daniele Trabucco*
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RIFLESSIONE SULLE ELEZIONI DI MIDTERM
Gli Stati Uniti d’America, in base alla Costituzione del 1787 e successivi emendamenti, sono una Repubblica di tipo presidenziale sul piano della forma di Governo.
Tra il Presidente con la sua amministrazione, che è al contempo Capo dello Stato e dell’Esecutivo, ed il Congresso, composto dalla Camera dei Rappresentanti e dal Senato federale, non c’è alcun rapporto di fiducia, trattandosi di organi costituzionali indipendenti quanto a composizione e durata.
Le elezioni che si sono svolte lo scorso otto di novembre del 2022, definite di “midterm”, intervengono a metà del mandato (quadriennale) del Presidente Biden ed hanno comportato il rinnovo di tutti i membri della Camera (435), in carica due anni, e 34 componenti su 100 del Senato federale, costituito da due componenti per ciascuno Stato membro in carica per sei anni (sarà in gioco anche un seggio di seconda classe, per il quale si è votato nel 2020, a seguito delle dimissioni di un senatore).
Con la vittoria repubblicana alla Camera si è verificato quel fenomeno denominato “dissociazione delle maggioranze” il quale, essendo il Congresso titolare del “potere di spesa”, potrà condizionare pesantemente l’indirizzo politico dell’amministrazione guidata dal Democratico Joe Biden.
* Costituzionalista