Il vescovo di Asti: “Il Papa ci stimola a tirar fuori la nostra fede, ritornando alle radici”

Il vescovo di Asti: “Il Papa ci stimola a tirar fuori la nostra fede, ritornando alle radici”

di Mariella Lentini

MONSIGNOR MARCO PRASTARO, VESCOVO DELLA DIOCESI DI ASTI: “IL PAPA DARÀ CORAGGIO E CONFERMERÀ NELLA FEDE I NOSTRI CREDENTI”

In occasione della visita del Papa ad Asti, prevista nei giorni di sabato 19 e domenica 20 novembre, Informazione Cattolica ha intervistato monsignor Marco Prastaro, vescovo della Diocesi di Asti.

Monsignor Prastaro, si avvicina la visita di Papa Francesco ad Asti. Come si prepara la Diocesi di Asti ad accogliere Papa Francesco?

“La Diocesi ormai è in movimento da tre-quattro settimane, si sono tutti mobilitati e poi stiamo proprio cercando di far sì che questo evento non sia solo un evento esterno, ma anche un evento che dia coraggio e conferma nella fede a tutti i nostri credenti”.

Chi incontrerà il Papa ad Asti e quale sarà il suo programma nella giornata di domenica?

“Il Papa sabato incontrerà dei suoi parenti, e questa è una parte privata, quindi la rispettiamo nella sua privacy, e poi la domenica incontrerà la città in un lungo giro che farà, la comunità cristiana nel Duomo, e poi al pomeriggio lo saluteranno i bambini e i genitori allo stadio”.

Quanto sono importanti queste visite per l’apostolato, soprattutto dopo aver attraversato un periodo di pandemia in cui si è stati tanto isolati?

“Diciamo che in questa visita del Papa, il suo ruolo è confermare nella fede, quindi è importante perché questo oltre a dare entusiasmo e gioia nell’incontro, ci stimola a far venire fuori la nostra fede ritornando anche alle radici, all’eucarestia, alla Parola di Dio, alla fraternità, il servizio ai poveri”.

Soffiano venti di guerra, la voce del Papa invoca la pace e il suo pensiero è rivolto anche ai cambiamenti climatici. Il Papa ci esorta ad andare avanti con coraggio. Saranno questi i messaggi che Sua Santità lancerà dalla Città di Asti al mondo intero?

“Guardi, onestamente non so che cosa dirà quel giorno, quel giorno è la festa di Cristo Re, quindi sarà la festa di Cristo che è servo di tutti e che ha a cuore la sorte di tutti gli uomini, quindi presumo che anche questi temi entreranno nel tema della giornata e della visita”.

Si aspettava un’accoglienza così calorosa da parte degli astigiani?

“Certo, gli astigiani sono un popolo caloroso, capace di questi sentimenti di affetto e di gioia così come sta mostrando”.

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Il guaio è che le “radici” della Chiesa stanno in Cielo, come hanno scritto i Padri della Chiesa.
Il Papa attuale invece le cerca sulla terra, o…SOTTO terra!