Oggi alcuni si sentono più poveri, altri lo sono realmente!
di Nicola Sajeva
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I MATRIMONI CHE VANNO IN PEZZI, LA DISOCCUPAZIONE SEMPRE ALTA, L’AUMENTO DELLE BOLLETTE, UNA POPOLAZIONE CHE REGISTRA UNA NOTEVOLE PERCENTUALE DI ANZIANI AI QUALI SPESSO VIENE MENO L’ASSISTENZA DEI FIGLI: QUESTI SONO ALCUNI DEI GRANDI E VERI PROBLEMI CHE DOVREBBERO INTERPELLARE LA NOSTRA COSCIENZA E QUELLA DEI POLITICI
L’età pensionabile aveva portato il signor Pasquale a vivere la serena tranquillità della sicurezza economica. La sua generazione aveva fatto l’amara esperienza della guerra e della conseguente estrema difficoltà di sopravvivere.
In una sala d’aspetto, pochi anni fa, per ingannare il tempo, conversando ci si era soffermati a confrontare lo stile di vita di un tempo con la realtà dell’oggi ritenuta da molti dei presenti piena di difficoltà.
Il signor Pasquale aveva messo tutti a tacere affermando che con la sua modesta pensione di bracciante agricolo, si ritrovava a vivere oltre il Paradiso. Sentiva di avere qualche piccola cosa in più del necessario e tanto lo portava a considerarsi molto, molto soddisfatto.
“Don” Pasquale non è più tra noi e forse ha già fatto esperienza che il vero Paradiso non è paragonabile alla sua terrena sicurezza di avere sempre qualcosa da mettere nella pentola.
Oggi il signor Pasquale sarebbe portato a ridimensionare la sua affermazione considerato il fatto che gli euro della sua pensione avrebbero un potere d’acquisto molto ridotto. Con l’euro siamo tutti più poveri: questa l’espressione usata correntemente. Focalizzando meglio l’argomento dovremmo, invece, affermare: alcuni si sentono più poveri, altri sono realmente più poveri. Tra i primi chi possiede la doppia casa e la tripla auto, tra i secondi chi gode, si fa per dire, di una minima pensione.
L’euro non permette più a questi ultimi di sostenere, come aveva fatto con le vecchie lire, qualche componente familiare, che attraversava un periodo di difficoltà. Ed è su questo sfondo che prendono posto molte delle situazioni di bisogno che sollecitano una pronta risposta.
La malattia, definita il male del secolo, i matrimoni andati a pezzi, la disoccupazione sempre in agguato, la crescente tendenza alla chiusura egoistica che isola anche i membri dello stesso nucleo familiare, l’aumento delle bollette per il pagamento dei servizi più necessari (acqua, luce, gas, spazzatura), una popolazione che registra un’alta percentuale di persone anziane alle quali spesso viene meno l’assistenza dei figli che, per ragioni di lavoro, raggiungono altre residenze, sono alcuni dei gravi e veri problemi che dovrebbero interpellare la nostra coscienza e quella dei politici.
Avranno la delicatezza e l’intelligenza di capire che c’è necessità di solidarietà, lavoro e dignità?