Mons. Schneider: “i fedeli rimangano ancorati ai dogmi e alla sacralità della liturgia”

Mons. Schneider: “i fedeli rimangano ancorati ai dogmi e alla sacralità della liturgia”

di Emanuela Maccarrone

MONSIGNOR ATHANASIUS SCHNEIDER, VESCOVO DI ASTANA (KAZAKISTAN), HA RIBADITO IL DOVERE DI OGNI CREDENTE DI OBBEDIRE ALLA FEDE E ALLE NORME DELLA CHIESA DI TUTTI I TEMPI, PERCHÉ SOLO COSÌ SI SEGUE LA VIA DEGLI APOSTOLI E DEI SANTI

Dopo la nomina di alcuni abortisti a membri della Pontificia Accademia per la Vita (PAV) e dopo le insolite richieste che stanno emergendo dal cammino sinodale, alcuni prelati hanno deciso di intervenire pubblicamente in difesa della Tradizione della Chiesa, perché preoccupati dalle possibili derive che incombono su di essa, nonché dalle deviazioni che eludono la Rivelazione Divina quale cardine della Fede. Tra i Vescovi determinati a proteggere i dogmi della confessione cattolica figura sicuramente monsignor Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Maria Santissima in Astana (Kazakistan). In una recente dichiarazione ripresa dal sito Lifesitenews, il vescovo kazaco ha infatti ribadito la natura e le finalità dell’obbedienza dovuta alla gerarchia ecclesiale.

La santa Chiesa è un’istituzione divina – ha ricordato -, ed è un mistero nel suo significato soprannaturale. In secondo luogo, ha anche la realtà umana e visibile, i membri visibili e la gerarchia (papa, vescovo, sacerdote). Il mistero della Chiesa è più grande del solo Papa o del singolo vescovo“.

Il prelato ha espresso poi il suo disappunto verso quegli attacchi alla Tradizione che provengono dall’interno della Chiesa, dovuti al comportamento non coerente di alcuni dei suoi Pastori, dinanzi ai quali il dovere di ogni credente “è di rimanere ancorato ai dogmi della fede cattolica  e alla sacralità della sua liturgia, tramandati nel corso dei secoli“.

La fedeltà alla Sposa di Cristo, per monsignor Schneider, consiste anche nel discernere quando è opportuno obbedire o meno a una disciplina ecclesiastica dubbia, poiché “se un Papa o un Vescovo sostiene una via che lede l’integrità della fede e della liturgia“, allora il fedele non è obbligato a seguirli interiormente, “perché bisogna seguire la Fede e le norme della Chiesa di tutti i tempi, degli apostoli e dei santi“. Il vescovo del Kazakistan ha ribadito che la Chiesa, in quanto unica realtà soprannaturale fondata da Cristo, non è proprietà privata di nessuno, nemmeno per ipotesi di un Papa che, per la Tradizione, è il vicario, il servo di Cristo.

Sulla questione dell’obbedienza mons. Schneider ha aggiunto: “bisogna sicuramente obbedire al Papa quando propone infallibilmente la verità di Cristo, quando parla ex cathedra. Dobbiamo obbedire al Papa quando ci ordina di obbedire alle leggi e ai comandamenti di Dio, e quando prende decisioni amministrative e giurisdizionali (nomine, indulgenze, ecc.)“. Tuttavia ha precisato che nel caso in cui un Papa, secondo giudizio non temerario, crei eventualmente “confusione e ambiguità circa l’integrità della fede cattolica e della sacra liturgia, allora non bisogna obbedirgli, e bisogna obbedire alla Chiesa di tutti i tempi e ai Papi che, nel corso di due millenni, hanno insegnato costantemente e chiaramente tutte le verità cattoliche nello stesso senso. E queste verità cattoliche le troviamo espresse nel Catechismo. Bisogna obbedire al Catechismo e alla liturgia di tutti i tempi, che i santi e i nostri antenati hanno seguito“.

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