Le bugie sull’obbligo vaccinale, piano piano, vengono a galla…
di Emanuela Maccarrone
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NEI TESTI DELLE LEGGI CHE HANNO ISTITUITO OBBLIGO VACCINALE E GREEN PASS SI DICEVA CHE I VACCINI SAREBBERO SERVITI PER “IMPEDIRE LA DIFFUSIONE DEL CONTAGIO”. INVECE…
Sconcertano le recenti dichiarazioni di una dirigente dell’azienda farmaceutica Pfizer Janine Small, riferite in audizione al Parlamento europeo in sostituzione di Albert Bourla, l’amministratore delegato (Chief Executive Officer, CEO) della “multinazionale del vaccino” che, discutibilmente, non si è presentato.
Durante l’audizione, legata alla legittimità dei contratti sull’acquisto dei vaccini anti-Covid-19, la dirigente della casa farmaceutica statunitense, interrogata dall’eurodeputato Rob Roos (che ha chiesto: «Il vaccino Pfizer Covid è stato testato per fermare la trasmissione del virus prima che entrasse nel mercato? Se non è così, vi prego di dirlo chiaramente. Se sì, siete disposti a condividere i dati con questo comitato? E voglio davvero una risposta diretta, sì o no, e non vedo l’ora») ha risposto: «Se sapevamo prima di entrare nel mercato se il vaccino fermava la trasmissione? No, dovevamo davvero muoverci alla velocità della scienza per capire davvero cosa stava succedendo sul mercato, e da quel punto di vista dovevamo fare tutto a rischio».
La stessa Procura europea ha pubblicato un messaggio nel quale ha confermato di avere un’indagine in corso sull’acquisizione di vaccini COVID-19 nell’Unione europea.
L’eurodeputata Francesca Donato è intervenuta per avere delle delucidazioni dalla dirigente della Pfizer. L’europarlamentare ha evidenziato la violazione delle norme sulla trasparenza nei contatti avvenuti tra la Pfizer, la Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen e gli altri leader mondiali.
La dirigente della Pfizer, infatti, ha ammesso il fitto scambio di sms tra le parti, scambi che ancora perdurano. Dinanzi a queste rivelazioni la Donato ha fatto notare alla rappresentante della Pfizer dei vincoli normativi esistenti in Unione europea, ossia dell’importanza che le comunicazioni siano ufficiali.
«Lei forse non è al corrente che in Unione europea ci sono delle norme che regolano la trasparenza. E la trasparenza impone che le comunicazioni riguardanti i fatti così importanti, per il nostro ordinamento e per la vita degli europei, avvengano attraverso dei canali ufficiali e che siano documenti che possano essere rilasciati e accessibili a tutti i cittadini e al Parlamento europeo».
L’europarlamentare ha evidenziato come la Pfizer abbia mancato di rispondere alle obiezioni sollevate dai vari dati scientifici, attinenti gli studi clinici sui vaccini covid-19, eludendo ancora una volta la corretta informazione e minando, al contempo, la fiducia dei cittadini nei confronti della multinazionale.
L’on.le Donato ha sollevato delle perplessità riguardo la notizia comunicata dalla dirigente della Pfizer, per un eventuale e prossimo virus più pericoloso del covid-19. «Voi dite di procedere con la scienza, ma ci dite che potrebbe arrivare una variante non solo più infettiva ma anche più dannosa, quando qualsiasi manuale di virologia esclude che in natura ciò possa avvenire. Allora, ha delle anticipazioni su eventuali nuovi virus di laboratorio che potrebbero arrivare nel nostro continente?».
Come è noto, sulla base di informazioni incerte negli ultimi due anni in Italia sono state legittimate sia le discriminazioni ai danni dei non vaccinati sia l’imposizione dei vaccini anti-Covid-19 attraverso un ricatto che ha emarginato i cittadini dalla vita sociale, lavorativa e, secondo molti giuristi, in palese violazione della Costituzione repubblicana.