Kirill esalta la Chiesa ortodossa russa, omettendo un particolare…
di Angelica La Rosa
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IN RUSSIA GLI ORTODOSSI PRATICANTI SONO SOLO IL 3%
“In nessuna parte del mondo accade oggi qualcosa di simile a quanto accade in Russia. Le chiese vengono chiuse ovunque, vengono riutilizzate, nella migliore delle ipotesi diventano delle moschee, perché le comunità musulmane in Europa stanno crescendo, e i musulmani sono persone pie, hanno bisogno di pregare. Molto spesso le chiese cristiane vengono vendute o affittate a musulmani, e questo non è il peggio; è peggio quando vi sono installati casinò, ristoranti o altri centri di intrattenimento. Ma questo è un fatto, e testimonia il più profondo decadimento spirituale! E se questo accade, significa che questa civiltà non è praticabile”.
Così ha detto nei giorni scorsi il Patriarca ortodosso di Mosca e di tutte le Russia Kirill, consacrando la nuova cattedrale di Arkhangelsk (Arcangelo), città della Russia nord europea, capitale dell’omonimo oblast, situata sulle rive del fiume Dvina settentrionale.
Secondo il primate ortodosso russo, solo una civiltà forte nello spirito è una vera civiltà. “Finché esiste la necessità per il nostro popolo di costruire nuove chiese, la Russia è invincibile, perché è impossibile correlare la forza di spirito di una gente che crede in Dio e che ama la sua patria con la forza condizionata di chi si è rilassato nelle comodità e ha dimenticato cosa sia l’amore per la patria, e che si muove solo con l’aspirazione di ottenere più soldi e spenderli meglio”.
Le riflessioni del Patriarca di Mosca, sulla carta corrette, non sottolineano però il fatto che la crescita della Chiesa ortodossa in Russia segue dopo il forte declino del cristianesimo durante la dittatura comunista durata al crollo dell’Unione Sovietica.
Ma Kirill non ha poi così tanti motivi per stare allegro. In Russia, nel periodo postsovietico (cioè dopo 1991), cioè nei trentuno anni trascorsi dal crollo dell’Urss, il numero dei sacerdoti è sì aumentato di cinque volte, ma il numero dei credenti praticanti (che vanno alla messa almeno ogni settimana e hanno qualche impegno in quanto cristiani) è rimasto fermo al 3% del totale di coloro che si dichiarano ortodossi (cioè tra il 70% e l’80% dei cittadini russi).