San Francesco e l’invenzione del presepe
di Angelica La Rosa
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La leggenda vuole che a inventare il presepe, così come lo conosciamo oggi, sia stato san Francesco d’Assisi (1181-1226), nel lontano 1223. Il Santo, come ci racconta il suo biografo Tommaso da Celano (1190-1265), volle rivivere il Natale del Signore con una rappresentazione vivente durante la celebrazione eucaristica.
In occasione degli 800 anni dall’invenzione del presepe di Greccio, padre Enzo Fortunato, che ad Assisi ha legato la sua figura spirituale e civile, in Una gioia mai provata. San Francesco e l’invenzione del presepe (Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo 2022, pp. 160, euro 14, con Prefazione del vescovo di Verona monsignor Domenico Pompili) ripercorre la storia attraverso le città simbolo del presepe: si parte da dove tutto ebbe inizio, dalla grotta della natività di Betlemme; si prosegue alla volta di Greccio, dove san Francesco ha realizzato il primo presepe vivente; si arriva quindi nella Basilica Superiore di Assisi, nella quale la natività è raffigurata in modo struggente.
Le aureole che circondano il capo di Francesco e del bambino ci ricordano il nesso profondo che li unisce: l’abbraccio di Francesco al Redentore bambino è l’emblema perfetto della minorità e dello spirito francescano. Infine Scala, il paese più antico della Costiera Amalfi tana, dove sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787) trovò ispirazione per la composizione di quello che sarebbe divenuto il più celebre canto del Natale, “Tu scendi dalle stelle”.
Padre Enzo Fortunato, frate minore conventuale E giornalista, è stato direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi. Ha collaborato anche con L’Osservatore Romano e scrive per Avvenire, Corriere della Sera, Huffington Post e Il Sole24Ore. Volto noto di Rai1 con la rubrica Tg1 Dialogo e voce di Rai Radio1 con In viaggio con Francesco, padre Enzo tiene seminari e conferenze in Italia e all’estero.