Distopia: quanto sta accadendo oggi non può essere chiamato diversamente!
di Gian Piero Bonfanti
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A.D. 2022: LA NECESSITÀ DI UN CAMBIAMENTO
Se ci trovassimo nel futuro e volessimo scrivere un romanzo su quanto sta accadendo nei nostri anni, inizieremmo come segue.
E così sembrò incominciare un’altra era, all’improvviso, proprio quando la rassegnazione sembrava aver soppresso ogni speranza. Pensarono che fosse un cambio di rotta repentino, dove i primi passi in ambito politico e sociale lasciavano supporre un totale stravolgimento della realtà alla quale si erano oramai inesorabilmente abituati.
Era chiaro per tutti come fosse ben difficile vedere i risultati di questo cambiamento a breve termine, ma l’inizio di un nuovo modo di pensare lasciava supporre il meglio per il futuro, e tutti erano speranzosi. Erano stati infatti infarciti da una cultura faziosa, tendente alla dissolutezza e ad una visione mortifera delle loro (venivano introdotti presunti diritti all’aborto, all’eutanasia, quelli afferenti all’ideologia del gender e la storia veniva insegnata con mistificazioni).
Oramai il mondo era caduto in un pessimismo estremo e la situazione si era aggravata anche per il fatto di aver trascorso oltre due anni in ostaggio di una pandemia, con restrizioni, lasciapassare per poter lavorare, in balia di tamponi e sotto ricatto di un ipotetico vaccino dalla dubbia efficacia ma dalla sicura discutibile provenienza.
Il mondo si era diviso in fazioni, chi per motivi politici, chi per via dei vaccini e dei lasciapassare, chi per motivi religiosi e via dicendo. Sembrava che ci fosse qualcuno che avesse interesse in tutto questo, come se mettere uno contro gli altri, secondo il famoso detto romano “divide et impera”, fosse la ragione di vita per colui che tramava nell’ombra.
Qualcuno che aveva fatto un patto oscuro con il male, qualcuno che aveva interessi preternaturali, oltre l’umana comprensione. Ma ora tutto il paese guardava con occhi colmi di speranza i nuovi governatori della nazione, occhi che però lasciavano trasparire un latente timore.
Sapevamo bene infatti che le trappole erano dietro l’angolo, la macchina del fango era già in moto e ciò che risultava difficile era poter pensare che si potesse realmente assistere ad un consistente cambio di passo. Sapevano nel loro intimo che tutto ciò non sarebbe avvenuto, qualcuno o qualcosa non l’avrebbe permesso. Quello che restava loro da fare era pregare, e farlo insieme ad altri rinvigoriva le loro invocazioni.
E così nacquero sempre più gruppi di preghiera e le occasioni per recitare Rosari collettivi e le preghiere di riparazione si fecero sempre più frequenti. Le persone si unirono nell’intento di sconfiggere il male e la visione pessimistica che li attanagliava lasciò spazio ad una visione verticale, affidandosi, eliminando ogni dubbio.
Si sentirono notizie di gruppi di migliaia di persone che si ritrovavano per invocare le grazie e la protezione di nostro Signore Gesù Cristo e della nostra Madre Celeste. Tutti pregarono incessantemente. Tutti cercarono di dare il loro umile contributo e sperarono ardentemente che tutto il mondo si convertisse al bene. Ce n’era davvero bisogno.
La continuazione di questo ipotetico e distopico romanzo la lasciamo a voi. Ma credete che questo racconto sia tanto distante da ciò che sta accadendo oggi? Siamo davvero certi che tutto potrà cambiare con il tocco di una bacchetta magica? È sempre opportuno non abbassare la guardia e vigilare, ai romanzi con lieto fine è difficile crederci.