Anche in Spagna l’ingegneria sociale imposta per legge sta creando problemi di salute mentale soprattutto ai giovani

Anche in Spagna l’ingegneria sociale imposta per legge sta creando problemi di salute mentale soprattutto ai giovani

di Angelica La Rosa

LA SPAGNA È IL PRIMO PAESE AL MONDO PER CONSUMO DI ANSIOLITICI E IPNOTICI

Il vescovo spagnolo mons. José Ignacio Munilla, pastore della diocesi di Orihuela-Alicante, ha recentemente lanciato un importante appello a seguito della crescita di disturbi della personalità e casi di alterazione della salute mentale di molti giovani a causa degli esperimenti d’ingegneria sociale imposti dalle leggi del governo socialista di Madrid.

Intervistato da Jesús Wollstein, presentatore dell’edizione locale di Valencia del programma mattutino di EsRadio, monsignor Munilla ha spiegato che la situazione del deficit di salute mentale in Spagna è un tema molto delicato, la cui causa risale, almeno in parte, alla società viziata da “una legislazione iniqua“.

La Spagna è già il primo Paese al mondo per consumo di ansiolitici, ipnotici, ecc., ha evidenziato il presule, ma “ora abbiamo una crisi riguardante anche la salute mentale. Penso che ciò sia dovuto anche al grande disorientamento verso cui ci stiamo precipitando“.

Mons. Munilla ha inoltre spiegato che il card. Antonio Cañizares, attuale amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Valencia, ha proposto la celebrazione del Rosario per la Vita proprio come possibile rimedio alla crisi che la Spagna sta attraversando. “Una grande crisi culturale, morale e antropologica – ha precisato il vescovo -. Con la legge sui trans che si sta elaborando, in situazioni in cui ai genitori viene impedito persino di educare i propri figli, con l’imposizione subdola di un fine-vita eutanasico, abbiamo pensato di dover intervenire pubblicamente… e il nostro stile non è tanto quello della manifestazione con slogan e striscioni, bensì quello di portare in strada la Vergine Maria e di prendere in mano il Rosario“.

Mons. Munilla ha ricordato infine come l’8 ottobre scorso è stata finalmente costituita un’associazione, il cui acronimo è AMANDA (Agrupación de Madres de Adolescentes y Niñas con Disforia Acelerada), costituita da madri di bambine e ragazze che stanno soffrendo casi di disforia di genere con sintomatologia accelerata. Il tutto “a seguito del bombardamento ideologico cui sono sottoposte le loro figlie, che finiscono per portarle a vere e proprie crisi d’identità“.

Per leggere ed eventualmente firmare il Manifesto in favore della famiglia e della società predisposto dai promotori di AMANDA basta cliccare qui.

 

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Oldest
Newest
Inline Feedbacks
View all comments