I rappresentanti di 38 paesi hanno tenuto colloqui a Udine, Trieste e Gorizia per conservare la pace nell’Europa centrale

I rappresentanti di 38 paesi hanno tenuto colloqui a Udine, Trieste e Gorizia per conservare la pace nell’Europa centrale

di Jozef Mikloško

SI È SVOLTO IL XVIII FORUM INTERNAZIONALE DELL’EUROREGIONE AQUILEISE DAL TITOLO: “DAL FILO SPINATO AL FILO DELLA STORIA”

Nel 1991, sul luogo dell’inizio della prima guerra mondiale, sulle sponde del fiume Ausa a Cervignano del Friuli, i rappresentanti dei governi di Italia, Ungheria, Slovenia e Cecoslovacchia si incontrarono per promettersi sempre la pace nell’Europa centrale. Io ero il rappresentante della Cecoslovacchia. La promessa è stata mantenuta per 31 anni! Da allora ho incontrato più volte la Mitteleuropa e i suoi rappresentanti. L’ultima volta è stata nei giorni scorsi, dal 28 al 30 settembre 2022, a Udine e Gorizia-Nova Gorizia.

Sono stato relatore invitato al XVIII Forum Internazionale dell’euroregione Aquileise dal titolo: “Dal filo spinato al filo della storia”. Alla conferenza hanno partecipato rappresentanti di 38 paesi che hanno tenuto colloqui a Udine, Trieste e Gorizia. Il motto è stato “Non temere i tempi difficili, ne uscirà qualcosa di meglio”, una frase di Rita Levi Montalcini (1909-2012), vincitrice del Premio Nobel per la Neurologia da 1986, già senatrice italiana a vita, che mi aveva anche dedicato il libro della sua biografia nel 2005.

Il mio intervento ha avuto come titolo quello del convegno ed è stato presentato il primo giorno a Udine, in una tavola rotonda con diplomatici ed ex diplomatici: Tiziana Gibelli (Friuli Venezia Gulia), Iztok Mirošič (Slovenia), Slavko Matanović (Bosnia ed Erzegovina), Lendita Haxhitasim (Kosovo) e Vuk Radulović (Serbia). Il presentatore dell’iniziativa è stato Paolo Petiziol (con me nella foto).

L’ultimo giorno della conferenza si è svolto nella città di confine di Gorizia-Nová Gorízia. Il tema principale sono stati gli interventi di cinque sindaci sul tema: “esperienze dai confini delle città divise dell’Europa centrale”. Si è svolta anche a Gorizia la quattro giorni di mercato internazionale Giusti di Frontiere-Tastes of Borders con la partecipazione di 320 stand provenienti da 40 paesi.

A Gorizia si è parlato molto di diplomazia culturale europea, soprattutto in occasione dei preparativi per l’anno 2025, quando Gorizia – Nova Gorizia sarà Città Europea della Cultura. Dopo il 2022 a Novi Sad e Kaunas, “Capitali Europee della Cultura”, incredibilmente numerose, atterranno strettamente all’area mitteleuropea, ovvero Veszprém – Ungheria (2023), Bad Ischl – Austria (2024) e Tartu – Estonia (sempre 2024), Trenčín – Slovacchia (2026) insieme a Oulu (Finlandia). Ho informato il pubblico sulla Trenčín contemporanea e sul suo legame con l’Impero Romano. Anche il mio nuovo libro “I sette coraggiosi sui sette colli di Roma”, con il capitolo introduttivo su Marco Aurelio, è stato una buona promozione della cultura italiana da parte di uno slovacco.

La cena di gala conclusiva a Branik, un villaggio vicino a Nova Gorizia, verso il quale abbiamo girovagato in autobus per oltre due ore su strade di montagna allagate, si è svolta all’insegna del motto: “Aspettiamo con impazienza l’incontro nel 2023”.

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