Ungheria, Guatemala e Santa Sede denunciano l’indottrinamento gender promosso dall’Onu
di Angelica La Rosa
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LA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI UNGHERIA: “L’IDEOLOGIA DI GENERE È UNA FINZIONE“. IL PRESIDENTE DEL GUATEMALA: “I MECCANISMI INTERNAZIONALI DEVONO RISPETTARE LA SOVRANITÀ E NON DEVONO INTERFERIRE NEGLI AFFARI INTERNI DEGLI STATI SOVRANI“
Dopo le recenti critiche all’Ungheria perché avrebbe preso una posizione sbagliata nei dibattiti sull’aborto alle Nazioni Unite, Katalin Novák, Presidente dell’Ungheria, nel suo discorso all’Assemblea Generale dei giorni scorsi ha criticato I paesi occidentali e il sistema delle Nazioni Unite per la promozione dell'”indottrinamento ideologico”.
“Oggi, in un periodo di guerra, crisi energetica e alimentare, le organizzazioni istituite per prevenire la guerra e preservare la pace si stanno concentrando sull’indottrinamento ideologico“, ha detto la Novák ai leader mondiali presenti presso la sede delle Nazioni Unite dove hanno tenuto un vertice sull’educazione (ma in realtà per promuovere l’ideologia gender, compresa la promozione dell’autonomia sessuale dei bambini e la propaganda omosessuale e transgender). “Non è quello che serve oggi. Dobbiamo invece recuperare la nostra capacità di distinguere tra l’essenziale e l’irrilevante, l’importante e il non importante, la realtà e la finzione“, ha insistito la presidente ungherese.
La Novák non è stata la sola a criticare “l’ingegneria sociale” delle Nazioni Unite. Il presidente del Guatemala, Alejandro Giammattei, ha criticato l’uso di meccanismi internazionali per promuovere “ideologie divisive” e ha invitato i paesi a collaborare su questioni su cui c’è accordo. Giammattei ha insistito sul fatto che tutti i governi e i meccanismi internazionali devono rispettare la sovranità e non devono interferire negli affari interni degli Stati sovrani. Ha invitato, inoltre, i paesi a proteggere i diritti umani, compreso il diritto alla vita “dal concepimento alla morte naturale”.
Il rappresentante della Santa Sede ha anche denunciato la promozione di ideologie contrarie alla tradizione cristiana con il pretesto di una modernità inventata, quella che papa Francesco ha definito una forma di “colonizzazione ideologica” da parte dei Paesi occidentali con la maggiore crisi morale. Ha chiesto la protezione della famiglia e si è espresso contro l’attuale “reinventare i diritti umani“.
Purtroppo, in senso opposto, diversi leader mondiali hanno insistito nel promuovere “salute e diritti sessuali e riproduttivi” e l’ideologia di genere. Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha affermato che “l’uguaglianza di genere sta peggiorando e la vita delle donne sta peggiorando“, anche nelle “scelte sulla salute sessuale e riproduttiva” attaccando, neanche tanto velatamente, la recente revisione della sentenza sulla Roe v. Wade arrivata dalla Corte Suprema degli Stati Uniti.
Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, ha fatto eco a Guterres denunciando “minacce globali alla libertà sessuale e riproduttiva delle donne” e “ricadute in alcune democrazie avanzate“. Anche il ministro degli Esteri canadese Mélanie Joly ha chiesto espressamente il “diritto” all’aborto: “il Canada difenderà sempre il tuo diritto di scegliere!” ha detto, parlando alle donne del mondo. Il primo ministro norvegese Jonas Gahr Støre ha affermato che promuovere il diritto delle donne e delle ragazze “a decidere sul proprio corpo” è stata una priorità per il suo paese. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha “profetizzato” che le guerre culturali globali saranno vinte dai paesi che promuovono i “diritti riproduttivi fondamentali” e dove “le persone LGBTQ+ vivono e amano liberamente“.