Un ideologia folle dilaga nella scuola: arrivano i bagni “neutri”
di Maria Bigazzi
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GRAN PARTE DELLA SOCIETÀ STA RIPUDIANDO OGNI LEGAME CON LA RAGIONE PER APRIRSI ALLE PIÙ FOLLI INIZIATIVE. INVECE DI ACCOMPAGNARE I GIOVANI E AIUTARLI A CONOSCERE LA VERITÀ, LI SI SPINGE A CREDERE A MENZOGNE CHE PORTANO SOLAMENTE ALL’INFELICITÀ E ALLA CONFUSIONE
Una notizia, dalla Toscana, che farebbe quasi sorridere per l’insulsaggine, ma che purtroppo è simbolo di una pericolosa è oramai impazzita ideologia che dilaga nella società, in primis nell’ambito scolastico, dove manovrare le menti è uno degli scopi principali.
È successo in un liceo, dove la nuova preside ha esordito annunciando in una lettera aperta agli studenti, l’installazione di bagni “neutri” nei due plessi dell’istituto.
“L’azione – si legge nella lettera – è volta a garantire che un luogo come la scuola possa essere frequentato dagli studenti in serenità visto anche il ruolo sociale che la scuola stessa riveste nella formazione dei giovani”.
E su questo non avevamo dubbi, visto come la scuola ormai da tempo si è sostituita all’educazione un tempo impartita dalle famiglie, per ergersi a unica autorità educativa gestita direttamente dallo Stato.
I giovani oggi sono il bersaglio più accattivante in quanto rappresentano il futuro della società e delle prossime generazioni. Dunque, imporre loro una determinata visione della vita che riguardi ogni ambito, come la sfera sessuale, l’educazione, l’abolizione dei principi non negoziabili, l’imposizione di determinati standard di vita, e a oggi possiamo anche aggiungere il ricatto di assumere determinati farmaci anche se sperimentali, l’eliminazione della dimensione religiosa e la spinta a uno stile di vita tecnocratico, ha per fine la costruzione di una società globalizzata e senza identità, accettata dalla maggior parte senza incontrare opposizione.
Perché oggi le lotte importanti sono quelle che riguardano i diritti lgbt, l’aborto e la gratuità della pillola anticoncezionale, la legalizzazione dell’eutanasia e delle droghe, l’attacco – come quello degli studenti del liceo Manzoni di Milano – a un governo considerato coercitivo dagli stessi che durante la dittatura sanitaria se ne sono stati in silenzio.
E poi ci sono questioni fondamentali, come la costruzione di bagni neutri per la sensibilità di chi non si identifica come maschio o femmina (gli unici generi esistenti) in nome del rispetto di chi presenta la cosiddetta “disforia di genere”, termine inventato e privo di significato per sostenere la dilagante propaganda gender.
Per tale motivo, la dirigente toscana ha considerato questo argomento uno dei primi atti concreti da portare all’attenzione del collegio docenti e del consiglio d’istituto, come lei stessa ha affermato, in quanto “Si tratta di una cosa a cui crediamo molto e che i tempi attuali ci impongono di fare”, un passo considerato importante “Per rimuovere ostacoli di ogni ordine e genere e per consentire a tutti di poter vivere con serenità”, ha concluso.
Decisione che manco a dirlo è stata accolta con entusiasmo dagli assessori locali e dalla locale Arcigay, che parlano di sensibilizzazione e abbattimento delle barriere per aprire a una “educazione alle differenze”.
La Toscana non è nuova a questo tipo di azioni, visto che già l’università di Pisa, come ricorda la stessa dirigente, aveva proposto “la mappatura dei bagni presenti in ogni Dipartimento dell’Ateneo proprio con l’intenzione di attivare le misure idonee a garantire bagni neutri per tutti gli studenti”.
Ma il problema non riguarda certo solo questa regione, bensì l’intera società che passo dopo passo sta ripudiando ogni legame con la ragione per aprirsi alle più folli iniziative. Invece di accompagnare i giovani e aiutarli a conoscere la verità, li si spinge a credere a menzogne che portano solamente all’infelicità e alla confusione.
L’iniziativa della preside toscana dimostra come oggi il senso vero del rispetto e dell’educazione abbiano perso completamente il loro significato, per lasciare spazio al nulla, alle ideologie che svuotano l’uomo e lo privano della propria dignità, rendendolo ridicolo e credulone.
Bisognerebbe ricordarle che tra maschi e femmine esistono delle diversità innegabili, dettate dalla natura stessa dell’uomo, differenze che esaltano entrambe le figure per quello che sono.
L’appiattimento culturale e ideologico a cui si sta andando in contro preannuncia un futuro triste e difficile. Ma finché i problemi delle istituzioni saranno i “bagni neutri” e la lotta all’identità di genere maschile e femminile, il cambiamento rimane ancora un’utopia.