Putin: “l’ordine mondiale unipolare è intrinsecamente antidemocratico e non libero, falso e ipocrita”
di Emanuela Maccarrone
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PER VLADIMIR PUTIN “LA SOVVERSIONE DELLA FEDE E DEI VALORI TRADIZIONALI, LA SOPPRESSIONE DELLA LIBERTÀ ASSUMONO LE CARATTERISTICHE DI UNA ‘RELIGIONE AL CONTRARIO’, UN VERO E PROPRIO SATANISMO”
Nel giorno della firma dei Trattati per l’ammissione alla Russia di Lugansk, Donetsk, Zaporizhzhya e Kherson, il Presidente russo Vladimir Putin ha tenuto un discorso per celebrare solennemente il risultato del referendum.
In quest’occasione, il Presidente russo ha voluto ribadire il suo malcontento nei confronti delle politiche aggressive intraprese dai Paesi occidentali, nei confronti dello Stato russo. In particolare, Putin ha denunciato l’atteggiamento colonialista dell’ovest, dominati dagli Stati Uniti, volto a voler ridurre i popoli a propri ‘Stati vassalli’.
«È l’avidità, l’intenzione di mantenere il proprio potere illimitato, la vera ragione della guerra ibrida che l’Occidente collettivo sta conducendo contro la Russia. Non vogliono che siamo liberi, vogliono vederci come una colonia. Non vogliono una cooperazione paritaria, ma una rapina. Vogliono vederci non come una società libera, ma come una folla di schiavi senz’anima».
Putin ha denunciato il colonialismo crudele che ha distinto l’Occidente, un colonialismo che, secondo il Presidente russo, è stato un deliberato sterminio di interi gruppi etnici eseguito per l’impossessamento delle loro terre e delle loro risorse, una vera e «propria caccia alle persone come bestie».
«Da secoli i Paesi occidentali affermano di portare libertà e democrazia alle altre nazioni. È esattamente il contrario: invece di democrazia, è oppressione e sfruttamento; invece di libertà, è schiavitù e violenza. L’intero ordine mondiale unipolare è intrinsecamente antidemocratico e non libero, è falso e ipocrita fino in fondo».
Dinanzi all’inasprimento delle sanzioni degli Stati dell’ovest, richieste anche dopo i risultati del referendum, e dinanzi alle enormi difficoltà economiche che queste sanzioni stanno causando ai cittadini occidentali, Putin ha parlato di una tirannia occidentale che si manifesta con la soppressione delle libertà fondamentali dell’uomo.
«La dittatura delle élite occidentali è diretta contro tutte le società, compresi i popoli dei Paesi occidentali. È una sfida per tutti. Questa negazione totale dell’uomo, la sovversione della fede e dei valori tradizionali, la soppressione della libertà assumono le caratteristiche di una “religione al contrario”, un vero e proprio satanismo».
Un atteggiamento politico quello delle élite occidentali, che a parere del Presidente russo, è stato posto in essere per ridurre in schiavitù le stesse popolazioni, attraverso l’adozione di programmi propagandati come utili al benessere ma, in realtà, progettati per la distruzione di Stati quali l’Italia, la Francia, la Spagna e di altri Paesi con secoli di storia e per la deindustrializzazione dell’Europa, ossia quello che Putin ha sottolineato come « un tradimento diretto dei loro popoli».
In questo contesto, il Presidente russo ha voluto ribadire l’intenzione di preservare la Madrepatria dalle minacce coloniali e ideologiche dell’Occidente, per salvaguardare l’indipendenza e i valori dello Stato russo.
Ma non tutti i governanti occidentali hanno deciso di rimanere in silenzio. In Europa, infatti, l’unico statista ad aver denunciato le ripercussioni negative sui popoli europei delle sanzioni alla Russia è stato il Primo Ministro ungherese, Viktor Mihály Orbán.
Secondo Orban «le sanzioni contro la Russia sono state introdotte in maniera antidemocratica», per questo egli ha recentemente annunciato di voler ricorrere a un referendum, per interpellare democraticamente il parere dei suoi cittadini sulla questione.
Condivido e condivivo questo discorso aspettanto impaziente la sua attuazione…