Educazione, famiglia, grandi povertà e politica vanno ricondotte al loro principio originante: l’annuncio di Gesù

Educazione, famiglia, grandi povertà e politica vanno ricondotte al loro principio originante: l’annuncio di Gesù

di Papa Francesco*

IL SANTO PADRE: “LA MUTAZIONE ANTROPOLOGICA IN ATTO NON RIGUARDA SOLAMENTE IL CONTESTO EUROPEO MA IL MONDO INTERO, LA VIA È E RIMANE L’EDUCAZIONE ALLA FEDE PER RISCOPRIRE IL MISTERO DI CRISTO

Sono felice di poter presentare il bel libro “Pastori dentro. Chiesa, società, persona” [Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo 2022, pp. 270, euro 18, n.d.r.] del Cardinale Angelo Bagnasco, che raccoglie le Prolusioni del suo secondo mandato alla Presidenza della CEI, mettendo a fuoco, con puntualità, alcuni argomenti come l’educazione, la famiglia, le grandi povertà e la politica, nell’intento di ricondurli al loro principio originante, ovvero l’annuncio di Gesù.

A fronte della mutazione antropologica in atto, che non riguarda solamente il contesto europeo, ma anche, più in generale, il mondo intero, la via è e rimane l’educazione alla fede per riscoprire una precisa idea di persona a partire dal mistero di Cristo.

Ripercorrere queste pagine non è soltanto un omaggio alla storia, ma, al contrario, è un aiuto per rileggere l’oggi che vede drammaticamente vive le tante questioni richiamate. Tutto dentro allo sguardo di chi è Pastore. Pastore è, infatti, colui che deve innanzitutto servire i fratelli nel Signore, sapendo che la sua vita non gli appartiene perché è donata a Dio, Padre amorevole, generoso e misericordioso.

Il Pastore deve mostrare la misericordia divina affinché la verità risplenda come il bene di ognuno: la verità, infatti, libera e la misericordia guarisce.

Il Pastore deve, infine, annunciare la Parola di Dio e incarnarla nella vita ecclesiale e personale. Il cammino nel fare proprio il Vangelo porta alla gioia del cuore, gioia di approfondire il mistero di Dio come il grande “sì” alla vita.

Dentro a questo annuncio, e al cammino che ne consegue, sta la gioia vera dei Pastori che – come ho già affermato altrove – portano “l’odore delle pecore”: Pastori che vivono in mezzo al proprio gregge e sono pescatori di uomini. In una parola, Pastori dentro, come suggerisce felicemente il titolo di questo volume: ossia dentro alla vita delle persone, delle comunità, del Paese, dentro allo sguardo di chi è ferito ed escluso, di chi non smette di vedere il futuro da vivere con gli altri e per gli altri. In altri termini: dentro ad un popolo, dentro alla Chiesa!

Il Cardinal Bagnasco è riuscito a mostrare – e lo si legge facilmente in queste pagine – che la Chiesa è un organismo vivo, vivente, e non quell’organizzazione burocratica cui a volte qualcuno vorrebbe ridurla. Certo, viviamo un tempo travagliato, ma anche di gioia che non viene mai a mancare, perché scaturisce dal Vangelo.

I Pastori, «posti a pascere la Chiesa di Dio» (At 20, 28), sono partecipi della missione del Buon Pastore. Ma come vivere il ministero? Mi pare che queste pagine aiutino a rispondere a tale quesito e che dicano a tutti i Pastori: ai vostri occhi nessuno resti invisibile o marginale. Andate incontro a ogni persona con la premura e la compassione del padre misericordioso, con animo forte e generoso. Siate pronti a percepire come vostro il bene e il male dell’altro, capaci di offrire con gratuità e tenerezza la stessa vita.

Sia questa la vostra vocazione; perché, come scrive santa Teresa di Gesù Bambino, «solo l’amore fa agire le membra della Chiesa: se l’amore si spegnesse, gli apostoli non annuncerebbero più il Vangelo, i martiri rifiuterebbero di versare il loro sangue…». Tuttavia, la lettura di questo volume è consigliata non solo ai Vescovi e ai loro collaboratori, ma anche ai laici delle comunità cristiane e a coloro che si sentono “lontani”, per scoprire riflessioni che possono stimolare a pensare e aiutare a vivere il nostro tempo.

In questa luce, ringrazio il Cardinale Angelo Bagnasco per il suo ministero umile e condiviso, non privo di sacrificio personale, in un momento di non facile transizione. Lo ringrazio per le parole tenere e forti pronunciate nei suoi anni di presidenza. E lo ringrazio anche per la lealtà e la tenace vicinanza nel camminare accanto a me, guardando avanti per servire la Chiesa italiana e il Paese.

 

* Prefazione al libro “Pastori dentro. Chiesa,
società, persona” (Edizioni San Paolo 2022)

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