La continua e ossessiva propaganda del Karma, un teorema anticristiano
di Matteo Castagna
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IL “KARMA” HA UNA RADICE TEOSOFICA (CHE PARTE DALLE RELIGIONI ORIENTALI) E SI COLLEGA FACILMENTE ALL’ECOLOGISMO SINISTRO, AL PANTEISMO PAGANO E AL MITO DEL BUON SELVAGGIO
Il giornalista francese Alphonse Karr (1808-1890) scriveva, con fervida lucidità: “credo nel Dio che ha creato gli uomini, non nel Dio che gli uomini hanno creato”. E’ decisamente più comodo e facile farsi un proprio Dio, che assecondi vizi e debolezze, che giustifichi il peccato, chiamandolo virtù, che garantisca all’uomo una divinizzazione propria, per cui tutto quello che il suo intelletto (non sempre) e la sua volontà (soprattutto se disordinata) produce è intrinsecamente buono e giusto. Si tratta di un’autoconvinzione propria del tempo che stiamo vivendo e figlia del concetto falsato dall’illuminismo del termine “libertà”, ossia la facoltà di fare tutto ciò che si vuole, anziché tutto ciò che si deve.
Nel leggere il recentissimo libro: “LA TEOSOFIA”, di Carlo M. di Pietro, mi sono soffermato sul Karma. La Teosofia è una religione o una prassi per chi la applica senza saperlo, per cui “ogni via è buona, ogni via è divina, perché per essa gli uomini possono sempre giungere a Dio”. Evidentemente, essa rigetta ogni fede in un Dio personale, perché sarebbe nel naturalismo e nel suo continuo evolversi che l’uomo si fa Dio.
Il Cattolicesimo ci insegna, invece, che esiste un Dio personale, ovvero un Ente Supremo, creatore di tutte le cose, visibili ed invisibili mettendo in stretta correlazione il modo in cui si è scelto di vivere nell’aldiqua per raggiungere, secondo il merito, l’aldilà. Nel suo interessante studio, Di Pietro ci spiega che, secondo la dottrina del karma, tanto in voga ai giorni nostri, “ognuno raccoglierà nelle sue vite successive quello che egli stesso avrà seminato nelle vite precedenti. Ecco la grande legge di causalità, di azione e reazione, ecco il karma imprescindibile”.
Perciò, in virtù di questa legge inflessibile, i desideri della vita presente diventeranno capacità in una vita seguente; i pensieri ripetuti si trasformeranno in tendenze; le volontà di fare diventeranno azioni; le esperienze cambieranno in sapienza e i dolori sperimentali diventeranno coscienza (Cit. Opuscolo, La società teosofica, pag. 10).
Abbiamo detto che l’uomo trova in una sua esistenza quello che egli stesso si è preparato nell’esistenza precedente. La legge karmica dimostra qui la sua sedicente giustizia, che non è mai una punizione, ma una forma di purificazione, per cui l’uomo tiranno rinascerebbe servo, la donna iraconda e vanitosa avrà un corpo infermo e sofferente, l’ozioso diventerà mercenario obbligato ad infimi servizi; chi ha fatto soffrire gli altri avrà da soffrire a sua volta. Queste reincarnazioni avverrebbero fino a quando non si libera dal moto vorticoso delle continue rinascite. Il suo obiettivo è dunque la liberazione dalla vita presente.
Il Cristo, Seconda Persona della Santissima Trinità, ossia Dio fattosi Uomo, ha detto: “Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi” (Giovanni 14:3). Basta questa frase a smontare ogni teorema karmico delle religioni orientali. Inoltre Gesù dice: “Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri” (Filippesi 4,8).
Attraverso una Fede attiva fatta di buone opere, conforme ai dieci comandamenti ed ai precetti della Chiesa l’eterno Giudice ci manderà in Paradiso. In caso contrario, il Suo giudizio sarà Purgatorio o Inferno. Il giudizio è perfettamente equo e tiene conto di giustizia e misericordia. Sorge quasi spontanea una riflessione che porta ad interrogarsi seriamente sugli avvenimenti di questi primi decenni del Terzo Millennio. La continua e ossessiva propaganda che chiama diritti i desideri e virtù le perversioni, alla luce di quanto esposto, non ha forse una radice teosofica, quindi anticristiana, in cui si inseriscono facilmente l’ecologismo sinistro, il panteismo pagano ed il mito del buon selvaggio?
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(Vangelo Luca Cap. 6)
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Beati voi poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi che ora piangete,
perché riderete.
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Ma guai a voi, ricchi,
perché avete gia la vostra consolazione.
Guai a voi che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi che ora ridete,
perché sarete afflitti e piangerete.
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(Vangelo Luca Cap. 6)