Santa Messa: compendio e attualizzazione del cammino dell’esodo
di Padre Giuseppe Tagliareni*
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LA SANTA MESSA, PUNTO DI ARRIVO DI TUTTA LA STORIA DI SALVEZZA E PUNTO D’INSERZIONE DEL DIVINO NELLA STORIA UMANA DEI FEDELI
Tutto l’Esodo è un pellegrinaggio, un cammino santo verso la Terra di Dio, un uscire dalle proprie case e dalla terra di schiavitù per andare prima nel deserto e poi nella Terra promessa da Dio: nel deserto Dio parlerà al cuore del suo popolo e gli dichiarerà il suo amore come Sposo promesso e lo fidanzerà con Lui, promettendo di non abbandonarlo mai. Nella terra dove scorre latte e miele saranno celebrate le nozze tra Israele e Dio, il Dio di Abramo, il Dio che parla dal roveto ardente, il Dio che libera dalla mano del faraone, il Dio che dà l’assetto di popolo peculiare e santo, protetto e benedetto, attraverso cui si dovrà diffondere al mondo la sua Benedizione. Tutto questo s’incentra e si avvera in Gesù, capo del nuovo Popolo di Dio, che da lui è condotto dalla terra dell’esilio al Cielo. Il Memoriale della sua Pasqua, passaggio da questo mondo al Padre, celebrato nella Santa Messa domenicale, attua nel rito tutto ciò e preannunzia i Cieli e Terra nuovi predetti dai Profeti. Chi lascia la sua casa e va in chiesa si fa pellegrino verso la casa del Padre e attua il suo esodo, incardinandosi sempre più nel Popolo dell’Alleanza.
Nella storia dell’uscita del Popolo di Dio verso la Terra Promessa vi sono sette elementi emblematici voluti e realizzati da Dio: un capo (Mosè) garantito da Dio, l’agnello del sacrificio, il passaggio del Mar Rosso, la manna, la Legge del Sinai, la Tenda del convegno, l’Arca dell’Alleanza. Questi elementi sono indispensabili per il Popolo di Dio. Come tutta la Storia sacra dimostra, è Dio che ha voluto questo. La salvezza operata dal Signore passa per queste sette realtà, testimoniata da tutta l’antica Tradizione e dai libri dell’Esodo, dei Numeri e del Deuteronomio.
Ma l’Antico Testamento è profezia del Nuovo ed è in questo che acquista piena luce. Dunque è indispensabile arrivare a Gesù e alla Chiesa: è qui che la Salvezza si fa presente, perché in essa è Gesù risorto. È Lui che ci introduce al Padre, nel posto che è stato preparato per noi fin dalla fondazione del mondo.
Pretendere di arrivarci senza Gesù è follia; presumere di arrivarci senza la Chiesa è stoltezza. E la Chiesa dev’essere quella fondata da Gesù Cristo. Questa è solo la Chiesa Cattolica, come afferma tutta la santa Tradizione e come si dimostra guardando alle sue componenti essenziali, che corrispondono magnificamente alle sette realtà sopra esposte. Dio è veramente grande e il Suo disegno va in porto.
La realizzazione concreta per noi avviene nella Santa Messa, punto di arrivo di tutta la Storia di Salvezza e punto d’inserzione del divino nella storia umana dei fedeli. Durante la celebrazione della Messa, gli Angeli salgono e scendono sul Figlio dell’uomo (cfr. Gv 1,51), impersonato dal suo ministro sacerdote. In essa si ripresenta il “Memoriale” del Signore Gesù, rinnovato per suo comando agli Apostoli ogni volta che si celebra. Ripresenta “qui e adesso” la Pasqua del Signore, il suo passaggio da questo mondo al Padre. Nel rito si attua anche la nostra Pasqua, anche se non nel modo definitivo: la Salvezza di Dio si fa presente sull’altare, dove s’immola l’Agnello che toglie i peccati del mondo, le cui carni sono date in cibo ai credenti e il suo sangue in bevanda di Salvezza. Vediamo in particolare i sette elementi antichi nella Messa cattolica.
a) Un capo religioso che guida, come Mosè, alla terra dove “scorre latte e miele”: è il sacerdote, consacrato col rito dell’imposizioni delle mani come Giosuè (cfr. Deut 34,9). Egli è ministro del Sommo ed Eterno Sacerdote Gesù Cristo e successore degli Apostoli mediante il legame col suo Vescovo legittimo, unito al Papa, capo di tutta la Chiesa. Il Papa e la Chiesa sono l’unica autorità e l’unica istituzione garantita da Dio mediante Gesù. È il sacerdote che indica con sicurezza il cammino da seguire: uniti a lui si è uniti a Cristo.
b) L’Agnello dell’Alleanza immolato e consumato nel pasto rituale e il cui sangue immette nell’Alleanza e salva dallo sterminio. Questo si ha nella consacrazione del pane e del vino, che diventano “Corpo offerto per voi” e “Sangue sparso per voi”. Chi non partecipa alla Messa domenicale come scamperà dalla maledizione e dallo sterminio?
Non ci sono offerte che possano sostituire l’Agnello di Dio (Gesù); solo il suo Sangue sigilla l’Alleanza eterna tra Dio e gli uomini. Lontani da esso c’è la perdizione.
c) Il passaggio del “Mar Rosso”: è il punto del non-ritorno. Attraversato il Mar Rosso, non si può tornare indietro nella terra della schiavitù. Nel credente, il passaggio avviene nell’uscire dal mondo per entrare in chiesa, superando innumerevoli e costanti ostacoli. Varcata la soglia, egli entra nella casa di Dio; presa l’acqua lustrale e facendo il segno della croce, egli rinnova il Battesimo e s’inserisce nel popolo dei redenti. Se si è di Cristo, non si può essere del mondo: questo non cerca Dio ma la vanagloria, ciò che passa e non nutre. Chi entra nella chiesa, vuole cercare Dio e arrivare a Lui per mezzo di Cristo.
d) Il dono della manna. Il vero pane disceso dal cielo è l’Eucaristia: chi ne mangia regolarmente non vedrà la morte in eterno, ma possiede in sé già la vita che non muore, la medicina che guarisce ogni infermità e languore, la caparra del Cielo. Chi non si nutre di questa “Manna celeste”, come farà ad attraversare il deserto e giungere alla Terra Promessa? L’Eucaristia è il dono massimo di Gesù al popolo peregrinante. Il banchetto eucaristico richiama l’Ultima Cena e preannunzia il Banchetto delle nozze eterne del Cielo, a cui solo gli eletti potranno partecipare.
e) Il dono della Legge. La legge antica è superata dal Vangelo e i Comandamenti dall’unico comando di Gesù: “Amatevi come Io ho amato voi”.
Il comandamento dell’amore ingloba tutti i Comandamenti e Gesù ce ne dà la misura. In ogni Santa Messa, si ascolta la Parola di Dio e in particolare il Vangelo, nuova legge del cristiano. L’ascolto docile della Parola è sigillato dall’Amen dei fedeli e dal Credo. Mosè parlava con Dio ed esponeva al popolo i Suoi decreti; il Sacerdote annunzia il Vangelo di Gesù e spezza la sua parola, che porta sempre frutto di santificazione e di edificazione in chi è ben disposto.
f) La Tenda del convegno. Rappresenta il tempio, il luogo del culto e della presenza di Dio in mezzo a noi. In essa si recava Mosè per parlare con Dio che scendeva in una colonna di nubi e la sua faccia irradiava luce. In essa Aronne e i suoi figli sacerdoti officiavano i sacri riti: le offerte, gli olocausti, i sacrifici di comunione. Tutto ciò viene ripreso nella chiesa, e nella Messa viene inverato e superato infinitamente col Sacrifico di Cristo. Non la colonna di nubi vi si forma, ma la nuova scala di Giacobbe che si posa sul Figlio dell’uomo: su di essa gli Angeli di Dio portano e riportano il Sangue dell’Agnello al Padre e ai figli redenti. Veramente qui c’è la casa di Dio, qui c’è la porta del Cielo! (cfr. Gen 28,17); veramente fuori della Chiesa non v’è salvezza!
g) L’Arca dell’Alleanza. Conteneva le Tavole della Legge, la verga di Aronne e un campione di manna. Era considerata lo sgabello dei piedi di Dio, il segno sicuro della sua presenza. Rappresenta il santo Tabernacolo dove è presente il Dio-con-noi, Gesù-Eucaristia, in quelle ostie che si consacrano ad ogni Messa e si conservano per il culto di adorazione e per gli ammalati. Indica pure la presenza mariana, come suggerisce Ap 11 in fine e 12 all’inizio. La Vergine vestita di sole e coronata di stelle contiene nel grembo il Figlio di Dio: è lei la vera Arca della vittoria. Nonostante tutto il contrario, la dolce e terribile presenza della Vergine Maria, così forte negli ultimi tempi, preannunzia come prossima la caduta della città del male: Babilonia la grande meretrice, che corrompe tutta la terra, così come prodigiosamente caddero le mura di Gerico al suono dei corni e all’incedere dell’Arca dell’Alleanza sulle spalle dei sacerdoti.
Il centro della Messa è la consacrazione delle specie (pane e vino) nel Corpo e Sangue del Signore, la loro elevazione sull’altare, la loro consumazione da parte dei ministri e dei fedeli. Rispettivamente esse significano:
a) l’incarnazione del Verbo per mezzo di Maria: si attua sull’altare alle parole di consacrazione dette per comando di Cristo dal Sacerdote celebrante;
b) l’immolazione dell’Agnello di Dio sulla croce, indicata dalla elevazione dell’Ostia e del Calice per le mani del Sacerdote. Cfr. “Quando sarò elevato da terra attirerò tutti a Me” (Gv 12,32); la sua dipartita all’Ascensione, pur rimanendo in mezzo a noi in modo invisibile: cfr. “Ecco, Io sono con voi, tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). Si attua quando avendo consumato le specie eucaristiche, la presenza di Cristo non è più visibile. Ma Egli rimane in noi e con noi, e ci invia ad evangelizzare il mondo.
Stando così le cose, si capisce che senza Messa non ci può essere vita cristiana; si capisce anche che la cosa che Satana odia di più è la Messa e la sua degna celebrazione e fruttuosa partecipazione. Notiamo che dovunque la Vergine Maria sia apparsa, si sviluppa un intenso fervore eucaristico e la continua celebrazione di sante Messe per i fedeli, precedute dalle sante Confessioni. È la Grazia che trionfa! E la vita di Gesù viene data agli uomini “in abbondanza” (Gv 10,10).
* Padre Giuseppe Tagliareni
(29 luglio 1943 – 25 gennaio 2022),
è il fondatore dell’Opera della Divina Consolazione