I figli sono il futuro della nazione o un lusso per le famiglie ricche?
di Diego Torre
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UN FIGLIO È UN BENE PREZIOSO E COMUNE, E LO STATO HA IL DOVERE DI INVESTIRE SU DI ESSO FINANZIANDO I GENITORI INDIPENDENTEMENTE DAL LORO REDDITO. LE NASCITE NON SONO UN LUSSO PER POPOLI RICCHI MA UN INVESTIMENTO PER IL LORO FUTURO
I figli sono il futuro della nazione o un lusso per le famiglie ricche? La domanda sembra banale ma la mancata risposta o la risposta errata hanno ricadute pesantissime sulla vita, presente e futura, di un popolo.
Qui in Italia siamo ancora ad occuparci dell’assegno unico universale. In Germania, ormai da anni è in vigore il Kindergeld, l’assegno che tocca a tutti coloro che hanno figli, naturali o adottivi, nipoti o bambini in affidamento, purché conviventi, genitori o tutori domiciliati in Germania oppure domiciliati in un altro Stato ma che pagano le tasse in Germania, indipendentemente dal loro reddito.
L’importo mensile è crescente: 219 euro a figlio per il primo e il secondo, 225 per il terzo, 250 per il quarto. Esso viene erogato di norma fino al 18° anno di età; fino al 21° se disoccupato; fino al 25° se frequenta un corso di studio. Per i disabili psichici o fisici non c’è limite di età.
E se la famiglia è indigente? Allora si aggiunge il Kiderzuschlag, che può arrivare ad altri 185 euro in più a figlio. Se invece la famiglia è agiata con un reddito di oltre 70.000 euro, essa può usufruire dello sconto fiscale, il Kinderfreibretrang, di 8.388 euro a figlio. Inoltre un ulteriore sussidio una tantum viene erogato dal 2020 a causa dell’epidemia di coronavirus. Se poi i genitori (entrambi), per accudire al figlio riducono l’orario lavorativo sotto le 30 ore, fino a 28 mesi possono chiedere Elterngeld, l’integrazione al reddito.
Chiara la filosofia di fondo? Un figlio è un bene prezioso e comune, e lo Stato ha il dovere di investire su di esso finanziando i genitori indipendentemente dal loro reddito. Le nascite non sono un lusso per popoli ricchi ma un investimento per il loro futuro. La società e lo stato devono investire, anche economicamente, nella famiglia e non limitare il proprio intervento-elemosina alle famiglie povere (quando ancora lo fanno). La famiglia non è la cenerentola sociale ma il primo motore del progresso economico e civile della società.
Ovviamente in Germania è ripartita la crescita demografica. Anche in piena pandemia. Possiamo leggere che, addirittura, “a un calo dei matrimoni nel 2021 è corrisposto un balzo nel numero dei nati, il più alto dal 1997” (rapporto annuale ISTAT 2022).