Governare con il terrore. Propaganda e potere nell’epoca dell’informazione globalizzata

Governare con il terrore. Propaganda e potere nell’epoca dell’informazione globalizzata

di Matteo Orlando

GIORGIO BIANCHI ANALIZZA LE TECNICHE UTILIZZATE DALLE “CUPOLE OLIGARCHICHE” E DAI COMPLESSI MILITARI, INDUSTRIALI E POLITICI AL FINE DI PERPETUARE NEL TEMPO IL CONTROLLO SULLE MASSE IN QUELLA CHE PUÒ ESSERE DEFINITA L’ERA DELLA POST-VERITÀ

Grazie alle narrazioni autocertificate e diffuse attraverso i social network, assistiamo oggi a un perenne stato di eccezione che induce i cittadini a cedere sempre maggiori porzioni di garanzie costituzionali in cambio di un astratto concetto di sicurezza che si presume possa essere garantito solo da provvedimenti con una marcata impronta autoritaria.

Governare con il terrore. Propaganda e potere nell’epoca dell’informazione globalizzata” (Meltemi 2022, 2 volumi, 832 pagine, 32€), del fotoreporter Giorgio Bianchi analizza le tecniche utilizzate dalle “cupole oligarchiche” e dai complessi militari, industriali e politici al fine di perpetuare nel tempo il controllo sulle masse in quella che può essere definita l’era della post-verità.

Partendo dalle teorie di Hobbes, Giorgio Bianchi, molto attivo e seguito sui social network, mostra come il potere si sia impossessato del monopolio dei mezzi di comunicazione e come stia utilizzando le parole per costruire un’immagine di mondo che giustifichi la progressiva reimpostazione delle società secondo un nuovo paradigma, quello del capitalismo della sorveglianza.

Giorgio Bianchi, le cui riflessioni infiammano la rete, destando scalpore, è un noto fotoreporter, documentarista e scrittore. Nella sua fotografia ha sempre posto attenzione su tematiche di carattere politico e antropologico. Il suo “Teatri di guerra contemporanei”, per esempio, racconta con parole e immagini sette anni di reportage tra Donbass e Siria.

Più di due anni di sacrifici di nottate e di tempo sottratto alla famiglia, sono state ampiamente ripagate da un successo al di là di ogni più rosea aspettativa, soprattutto alla luce del fatto che si tratta di un saggio in due volumi che supera le 800 pagine“, ricorda ad Informazione Cattolica l’autore. “Gli ultimi capitoli, quelli sulla pandemia e sulla guerra, sono stati i più complicati, in quanto quasi tutte le previsioni si sono avverate e pertanto li ho dovuti riscrivere togliendo i condizionali e le forme dubitative. Il resto analizza le premesse che hanno condotto a quelle conclusioni, che poi si sono rivelate in larga parte esatte“.

 

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