Il Sangue di Cristo: la reliquia più santa lasciata sulla Terra dal Cristo
di Rosaria Gargano
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LA DEVOZIONE AL PREZIOSISSIMO SANGUE DI CRISTO: UNA DELLE TANTE FORME PER ONORARE IL MISTERO AL CENTRO DEL CRISTIANESIMO
La Festa del Preziosissimo Sangue ricorre il 1° luglio anche se tutto il mese è dedicato, tradizionalmente, a tale devozione (come lo sono maggio per la Madonna e giugno per il Sacro Cuore). I motivi per cui questo mese dell’anno è dedicato a tale devozione sono diversi: è al centro dell’anno solare, è il mese delle messi, siamo all’inizio del periodo estivo in cui la vita cristiana infiacchisce mentre la vita mondana fiorisce; in tal senso la stessa Redenzione è messe abbondante del Sangue Divino, gettato dall’Amore di Cristo nelle anime. Celebrarla in luglio serve, quindi, a richiamare alla nostra mente la pienezza della Redenzione. In questo infertile tempo il male trionfa e l’unico rimedio si può trovare cercando purificazione nel Sangue di Gesù Nostro Signore.
La Festa fu istituita nel 1849 da Papa Pio IX mentre sarà Pio X a fissarne la celebrazione il 1° luglio. È una devozione antichissima e fonda le sue origini nell’Antico Testamento: molte, infatti, sono le prescrizioni che si trovano nella Bibbia che, a riguardo del sangue, prefigurazione del Sangue di Cristo, ribadiscono di non spargerlo inutilmente, di non mangiarlo, di non berlo. La ragione di queste prescrizioni risiede nella sacralità del sangue. Il Nuovo Testamento affianca alla sacralità del sangue, quella del Sangue Divino sparso sul Calvario per la salvezza dell’umanità. La Tradizione ci dice che la Vergine Santissima, dopo la sepoltura di Gesù, raccolse il Sangue sparso lungo la Via Dolorosa del Calvario per onorarlo: la Reliquia più santa lasciata sulla Terra del Suo Divin Figlio. Da quel giorno le reliquie del sangue di Cristo furono oggetto della più tenera devozione.
La Devozione al Preziosissimo Sangue è sorta sul Calvario ed è rimasta per sempre viva nella Chiesa. Per noi cattolici rappresenta il pegno dell’amore di Dio per ciascuna anima, il prezzo del nostro riscatto che ogni giorno scorre su milioni di altari nutrendo milioni di anime. L’uomo che giace sotto il peccato può essere salvato solo da una Vittima Innocente con infiniti meriti, quale è Gesù Cristo.
Dio scelse la via del sangue per purificarci, perché è il sangue che scorre nelle vene che spinge l’uomo all’ira e al peccato e solo Suo Figlio poteva riscattarlo dall’iniquità. S. Gaspare del Bufalo, anima devota al Preziosissimo Sangue, ci ha lasciato un testamento spirituale su come praticare tale devozione. Ci invita a fissare lo sguardo sul Cristo insanguinato e ci invita a porci tre domande: «Chi è Colui che ha dato il Sangue per me? Cosa mi ha donato il Figlio di Dio? In che modo il Figlio di Dio Padre mi ha dato il Suo Sangue?».
Di tale devozione, alcune donne, nella Chiesa, con la loro vita, sono state testimoni credibili della devozione al Preziosissimo Sangue. Solo per fare qualche nome: Santa Caterina da Siena, Santa Gemma Galgani, Santa Maria Maddalena de Pazzi. Tutte hanno fatto della loro devozione al Sangue di Cristo, un’occasione per elevare l’anima al Cielo e così pregare: «Per lavare i nostri peccati non c’è che il lavacro del Sangue di Cristo», «O Sangue Divino infiammami d’amore per Te e purifica col tuo fuoco l’anima mia», «Mi coprirò col Tuo sangue, o Gesù, e il Buon Dio, il Padre mio non vedrà i miei peccati».
In Italia possiamo venerare le Reliquie del Preziosissimo Sangue contenute nei “Sacri Vasi” a Mantova, nella cripta della Basilica di Sant’Andrea che, si narra, che siano state portate direttamente da Longino, il soldato che con la lancia trafisse il costato di Gesù e siano state trovate nell’anno 804 d.C dentro una cassetta nell’orto dell’ospedale, in cui Longino albergava. Occorre essere grati alla Madre Chiesa che pone la fontana zampillante del Corpo e del Sangue di Cristo al centro della sua vita quotidiana: l’eucaristia. Tutte le volte, infatti, che ci si accosta al sacramento dell’eucaristia, si fa comunione con il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità di Cristo. Da ciò l’importanza di essere in grazia di Dio e di ricordare sempre Chi si sta ricevendo.