Giggino, se avesse un minimo di autocoscienza, soffrirebbe di sindrome dell’impostore
di Dalila di Dio
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USARE I BAMBINI MORTI IN UCRAINA PER GIUSTIFICARE LA PROPRIA FUGA DALL’ACCOLITA DI SCAPPATI DI CASA CHE L’HA CREATO E GLI HA DATO DA MANGIARE NEGLI ULTIMI DIECI ANNI È UN VERO COLPO DA MAESTRO…
Poco dopo le 21.30 del 21 giugno 2022 il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha annunciato, in una conferenza stampa a Roma, il suo addio al partito di Grillo, il Movimento 5 Stelle.
“Rinuncio al mio partito. Una scelta che mai avrei immaginato di dover fare. Io e molti altri lasciamo il M5S […] Da oggi inizia un nuovo percorso. Da domani il M5s non sarà più la prima forza […] essere europeisti e atlantisti non può essere una colpa […] non possiamo stare dalla parte sbagliata della storia, la pandemia prima e la guerra poi hanno chiamato alla responsabilità tutti i partiti […] siamo stati messi di fronte a un bivio: tra il nostro partito e l’Italia […] Le posizioni di alcuni esponenti 5 Stelle hanno rischiato di indebolire fortemente il nostro governo. Non possiamo permetterci ambiguità“.
Il ministro degli Esteri ha rivendicato fino in fondo la scelta di schierarsi a fianco dell’Ucraina, “paese aggredito”, citando i 320 bambini morti dall’inizio della guerra, l’emergenza grano, il ricatto sul gas, “l’autoritarismo di Putin”.
Usare i bambini morti in Ucraina per giustificare la propria fuga dall’accolita di scappati di casa che l’ha creato e gli ha dato da mangiare negli ultimi dieci anni è un vero colpo da maestro.
Giggino, a 35 anni, potrebbe dare lezioni ai più grandi marpioni della prima Repubblica se non fosse per quel piglio istituzionale che sa di farlocco, chimico, creato in laboratorio, come, del resto, ogni cosa nella sua scintillante carriera politica.
Se avesse un minimo di autocoscienza, soffrirebbe di sindrome dell’impostore ma è proprio la mancanza di autocoscienza ad averlo portato sin lassù.
Le uniche cose genuine che si rinvengono nell’uomo Di Maio sono l’incontrollata spregiudicatezza e la smodata ambizione. In politica, bastano.
Per questo Giggino è un grande politico.