Per non perdere la “cadrega” il centro-destra scende a patti con il nemico?
di Angelica La Rosa
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ECCO COSA ACCADE SOTTO IL CIELO DI MONZA
Per non perdere la cadrega il centro destra è disposto a scendere a patti con il nemico. Succede a Monza, in Lombardia, proprio nella località brianzola più importante, nella città dove è necessario “non perdere”, per non lasciarla nelle mani del “nemico dell’agone politico”.
Ci si avvicina al ballottaggio per le elezioni amministrative e le due coalizioni, una di destra e l’altra di sinistra, si contendono gli alleati per assicurarsi voti. È uno scontro testa a testa e la posta è molto alta, a tal punto di essere disposti a fare alleanze improponibili. Giunge la notizia infatti dell’apparentamento della lista “Civicamente” di Paolo Piffer alla coalizione del centro destra dell’attuale sindaco Dario Allevi.
Gli elettori della predetta lista civica, che è promotrice di politiche a sostegno delle associazioni lgbt e di posizioni ultraradicali, come l’eutanasia di stato, sono rimasti esterrefatti, vedendo in questo accordo un tradimento dei loro programmi, molto lontani dalla visione tradizionalista dei partiti di centro destra. Gli stessi stanno bombardando il sito ufficiale di “Civicamente” ed i social di questa lista minacciando di spostare il voto più a sinistra, sentendosi traditi da questa scelta inusuale.
Lo stesso problema ce l’hanno gli elettori di centro destra che per analoghe motivazioni interpretano questa scelta come una deriva ideologica ed opportunistica. Nella parte destra si ha il timore infatti che molti simpatizzanti non andranno a votare a questo secondo giro. Non convince quindi questo esperimento portato avanti in questo importantissimo ballottaggio. Sembra che non vi sia rimasta scelta a Monza se non quella di votare a sinistra o a destra con lista civica radicale incorporata.
Già l’affluenza alle urne è stata molto bassa al primo turno. Chi andrà a votare non rinunciando al proprio diritto da elettore avrà seri problemi nell’orientarsi ed indicare la propria preferenza. Ci chiediamo se questa sia una strategia vincente oppure se sia un modo per mettere all’asta valori e programmi condivisi con i propri elettori, tradendo completamente i propri simpatizzanti. Lo vedremo molto presto, speriamo solo che dopo non sia troppo tardi.
è una costante quella di promettere per farsi votare e poi ,raggiunta la cadrega senza vincolo di mandato,trasformarsi in p…ne se già non lo si era prima ! la democrazia è diventata sempre più il calderone dove il demonio cuoce a piacere gli ideali e i principi che gli “utili idioti” gli forniscono in continuazione !