Unioni gay: Don Marco Pozza scandalizza la fede dei “piccoli”?
di Angelica La Rosa
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IL SACERDOTE VICENTINO CHE GIOISCE PER L’UNIONE CIVILE OMOSESSUALE (CHE IN PRIMA BATTUTA DEFINISCE “MATRIMONIO”) CONTRATTA DAL GIORNALISTA ALBERTO MATANO E DAL COMPAGNO…
Succede anche questo: un sacerdote cattolico (ma che in un commento si dichiara cripticamente “prima cristiano, poi cattolico”), molto amato e coccolato dai mass media (adesso abbiamo capito il perché), mai visto in abito ecclesiastico (un buon medico che si vergogna del suo camice bianco, tanto per fare un esempio, ci preoccuperebbe, come un magistrato che si vergognasse della sua toga…) si felicita per quello che in prima battuta definisce “matrimonio” e poi, dopo la valanga di critiche arrivate dal popolo santo di Dio attraverso i commenti sulla pagina Facebook “Sulle strade di Emmaus”, ribattezza “unione civile” (tra due uomini).
Nello specifico il sacerdote, nativo di Calvene, si riferisce all’unione civile omosessuale contratta, sabato 11 giugno 2022, tra il giornalista di Rai1 Alberto Matano e l’avvocato cassazionista Riccardo Mannino.
Stiamo parlando, naturalmente, di don Marco Pozza, che nella versione definitiva del testo (ma guardate la cronologia delle modifiche per capire le correzioni) ha scritto: “Un grande abbraccio (e una preghiera) per il mio amico Alberto Matano nel giorno della loro unione civile. Che la vita vi sorrida! E grazie per la splendida intervista (la trovate nel primo commento): dalla tua signorilità e garbatezza il mio animo ne esce sempre arricchito e incoraggiato”.
La prima domanda che ci sorge spontanea (avrebbe detto l’indimenticabile Antonio Lubrano) è: ma da quando la legge italiana ha introdotto il “matrimonio” omosessuale? Lo chiediamo perché don Pozza questo aveva scritto, in prima battuta, quindi presumiamo genuinamente… Poi ha corretto in “unione civile” (come è definito dal diritto italiano).
Preoccupa molto che don Marco pensi che l’unione di due maschi sia un matrimonio. Oltre a dimostrarsi ignorante in campo giuridico (ma non gliene facciamo una colpa) quello che preoccupa di più, invece, è la sua sospetta non conoscenza del testo biblico (che in più parti, veterotestamentarie e neotestamentarie, parla dell’omosessualità), dei testi patristici contro la pratica omosessuale, della bimillenaria morale sessuale e familiare del magistero cattolico, anche di quello stesso Pontefice, Papa Francesco, che a don Marco Pozza ha fatto la cortesia di sottoporsi alle sue interviste (in quattro programmi televisivi, dedicati rispettivamente al Padre nostro, all’Ave Maria, al Credo, ai vizi e alle virtù) e collaborare nella redazione di alcuni libri.
Ci scusi per la parresia don Pozza: ma forse si sente persino superiore anche alla Santissima Trinità che “maschio e femmina” li creò dicendo loro “moltiplicatevi”? Non comprendiamo come possano generare naturalmente due omosessuali. Purtroppo il suo “gaio” post ci fa sospettare qualche altra cosa che, comunque, non possiamo scrivere perché, a differenza di altri, noi scriviamo dopo avere le prove dei fatti.
Il post di don Pozza ha turbato la fede dei semplici, i “piccoli” di cui parla Gesù nel Vangelo? Non vorremmo che le parole durissime di Nostro Signore sulle conseguenze per chi scandalizza i piccoli, siano indirizzate anche al “nostro” sacerdote “da salotto televisivo”, un buon esponente di quella Chiesa che ha inteso malamente “l’uscita” dal luogo sacro (dalla presenza in Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo nei tabernacoli) e che pensa che “l’entrata” sia nei “comodi divani” degli studi televisivi del mainstream dove, com’è noto, quasi tutti sono schierati a difesa dell’ideologia omosessualista.