I giovani vogliono una liturgia migliore e più chiarezza dottrinale

I giovani vogliono una liturgia migliore e più chiarezza dottrinale

di Angelica La Rosa

NELLA DIOCESI FRANCESE DI VANNES GLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI VOGLIONO POTER SCEGLIERE DI PARTECIPARE ALLA MESSA IN LATINO

La diocesi di Vannes, nel dipartimento del Morbihan (regione francese della Bretagna), ha pubblicato il suo rapporto dopo la chiusura della fase diocesana del Sinodo dei vescovi.

Il testo indica che c’è un divario generazionale, una frattura tra generazioni nella diocesi: i giovani, infatti, vogliono una liturgia migliore e più chiarezza dottrinale. Mentre si registra un dato preoccupante: c’è una “generazione perduta”, quella tra i 40 e i 60 anni, che non ha partecipato al processo sinodale.

Un paragrafo della relazione del sinodo della diocesi di Vannes riporta che “le aspettative delle diverse generazioni non sono le stesse. Le generazioni più anziane tendono a essere critiche nei confronti della Chiesa, dei suoi riti, della sua sacralità, del sacerdozio o dell’abbigliamento dei chierici, mentre le più giovani esigono dai chierici maggiore trascendenza, chiarezza dottrinale e visibilità. Tra gli altri esempi, abbiamo la liturgia, dove i pensionati pensano di poter attrarre i giovani escludendo la lingua sacra o latina, mentre i giovani liceali hanno espresso il desiderio di poter scegliere tra la Messa in latino e la Messa in Francese“.

Nella diocesi francese mentre l’uso dell’abito clericale, o il posto delle donne nella Chiesa Cattolica sembrano essere questioni importanti per gli over 60, la risposta dei partecipanti più giovani – bambini, studenti, lavoratori – è che a loro non interessa. “Le donne sono molto presenti nella Chiesa: sacrestane, animatrici, catechiste, coristi, organiste, massaie, fioriste…“.

Gli anziani che hanno partecipato al sinodo, pensano alla Chiesa di domani per i giovani senza percepirne appieno i bisogni e le aspettative e questa situazione anacronistica è preoccupante.

Purtroppo, nelle nostre assemblee, giovani e meno giovani si mescolano a fatica, e quindi non si scambiano opinioni, probabilmente perché si nota l’assenza di una generazione tra loro (i 40-60 anni sono pochi o per niente presenti)“, ricordano nel report diocesano.

Nella foto di archivio una Santa Messa in latino celebrata in Italia, nella Rettoria di Santa Toscana di Verona.

 

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“I giovani vogliono una liturgia migliore” :forse sarebbe meglio dire che i giovani preferirebbero la liturgia tradizionale in latino, quella cioè che esprime al meglio il primato e la regalità di Gesù Cristo. Vietarla totalmente è stato un grave errore di Francesco, il quale “concede” tale rito solo a chi lo chiede e in circostanze particolari. Perché? Cosa temere da un rito che per 2000 anni ha dato santi e santificato?