Il cantautore Andrea Ra: «Mercato, consumi e vuoto di valori sono il vero “Fascismo”»
di Giuseppe Brienza
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LA “RIPARTENZA” DELLA MUSICA ALTERNATIVA ITALIANA ED I NUOVI SINGOLI DI ANDREA RA: “DIPENDENZA” & “MI VUOLE SIGILLARE (GATES)”
Esattamente un anno fa usciva il videoclip del bassista e cantautore romano Andrea Ra “Mi vuole sigillare (Gates)”, con oltre 30 anni di carriera artistica alle spalle, considerato uno dei maggiori esponenti della musica rock alternative sul piano nazionale. Il brano allude al ruolo elitario assunto negli ultimi anni dal noto fondatore della Microsoft. Ra in questi ultimi due anni di pandemia è diventato uno dei pochi artisti italiani che, ha reagito pubblicamente all’imbavagliamento collettivo, alla narcotizzazione di massa, ai folli propositi legati alle identità digitali, ai piani tecnocratico-massonici che stanno dettando le agende politiche di molti Governi e agenzie internazionali.
Al singolo su Bill Gates ne è seguito un altro, di contenuto per certi versi analogo, dal titolo “Dipendenza”. Da quando è apparso, ha fatto registrare in nemmeno 6 mesi 23mila visualizzazioni sul suo canale YouTube e l’ha fatto definire una sorta di “colonna sonora” del disgraziato periodo che siamo ancora chiamati a vivere. Il brano ha un testo crudo ma realistico che denuncia il mondo-anestetizzato di oggi, che crea e alimenta continue dipendenze, sotto la regia di «chi vive soltanto per i soldi ed il potere». L’abbiamo intervistato per inFormazione Cattolica mentre è all’opera per le rifiniture dell’album che conterrà i due brani sopra citati, di prossima pubblicazione per un’etichetta indipendente.
Come descriveresti in sintesi la tua musica?
Descriversi è sempre molto complicato. Posso dirti che molti di coloro che mi conoscono considerano la mia produzione più recente forte, diretta e cruda… Probabilmente un po’ come i tempi che stiamo vivendo…
Gli artisti con i quali hai lavorato e quelli cui ti ispiri?
Parallelamente al mio progetto ho lavorato, suonato e collaborato sia live che in studio con diversi artisti come Piotta, Gazebo, Fabrizio Moro, Ratti della Sabina, Daniele Groff, Brusco, Diaframma, Nu Indaco, Damo Suzuki, La Batteria, Kemama, Alberto Camerini e tanti altri. Di ispirazioni musicali ne ho avute tantissime e molto variegate. Posso dirti che ascolto quasi esclusivamente musica classica sebbene suoni soprattutto Alternative Rock.
Sei stato tra i pochi artisti che hanno contestato apertamente le politiche liberticide dei Governi Conte 2 e Draghi. In particolare, sui social hai contestato i lockdown, più o meno striscianti, che hanno prodotto migliaia di serrande chiuse di ristoranti, esercizi commerciali e “negozi di vicinato” contribuendo così all’ulteriore desertificazione sociale. Ci spieghi? Perché hai scritto nel tuo recente singolo che Bill Gates “rappresenta più di un nome”?
Gates oltre ad essere il miliardario megalomane che tutti conoscono, in inglese significa anche “Cancelli”… “Porte”… Ebbene, io scrissi quel brano durante il primo lockdown pensando a quelle porte e serrande chiuse nel silenzio irreale di città deserte e spettrali. Intuii subito la pericolosità che a livello sociale ed economico tutto ciò stava procurando e avrebbe scatenato… Migliaia di botteghe, negozi e attività di ogni tipo sono state fatte fallire. Molte imprese e lavoratori si sono ritrovati sul lastrico… Parallelamente la macchina della propaganda mediatica diffondeva rapidamente insicurezza, panico, paura e terrore attraverso i bollettini giornalieri dei morti che puntualmente diramava a milioni di italiani incollati davanti alle loro Tv. Italiani rinchiusi e “sigillati” in casa che passavano dal bollettino pomeridiano alla “distrazione” in prima serata del Grande Fratello dove trascorrevano tutta la sera a guardare altre persone richiuse in un’altra casa… Gente rinchiusa che guardava altra gente rinchiusa… Orwell non avrebbe mai immaginato una tal follia… Porte che quindi imprigionavano le persone dentro le loro case non solo fisicamente ma anche e soprattutto psicologicamente. A livello simbolico i “gates” rappresentano infatti anche quei “cancelli” e quella chiusura mentale di chi non riusciva a decifrare una realtà subita passivamente. In pochi mesi hanno distrutto il tessuto sociale ed economico di un Paese ipnotizzato, in preda al panico e totalmente allo sbando.
Secondo te allo stordimento mediatico della pandemia hanno contribuito in qualche modo anche gli artisti italiani?
Lo stordimento mediatico e il pensiero unico portato avanti dai media per legittimare questo Truman Show in cui ci fanno vivere – o meglio “sopravvivere” – è una realtà oggettiva e innegabile. Bisogna davvero essere in mala fede, o perlomeno pesantemente ipnotizzati per non accorgersene ed affermare il contrario. Aver mosso dei legittimi dubbi sulla gestione della pandemia non ha mai significato aver negato l’esistenza di alcun virus… Attraverso un utilizzo massiccio e schierato dei media, sono arrivati invece a far passare un falso messaggio e a far puntare il dito, prima contro coloro che hanno sollevato riserve circa le politiche pandemiche e vaccinali, poi scagliandosi anche contro chi si è opposto all’introduzione e all’uso del Green pass… E tra questi ultimi ricordo che ci sono anche tanti vaccinati che automaticamente sono stati definiti novax… Ti sembra normale? Nel frattempo una minoranza del Paese è stata discriminata in modo ignobile soprattutto attraverso il vile ricatto sul lavoro.. La maggior parte degli artisti vedendo tutto questo è stata zitta. Si sono allineati al pensiero unico contribuendo ad un rapido e progressivo assopimento generale. È gravissimo e imperdonabile soprattutto se si considera il forte ascendente che possono sortire su milioni di loro fan e sulla comunicazione in generale. Tutti d’accordo… un po’ come in Parlamento… del resto.
Ci puoi sintetizzare le tematiche che hai trattato in diversi casi e modalità in questi ultimi due anni ed hai ripreso e sviluppato nel video di DIPENDENZA?
Quando ad ottobre 2021 ho pubblicato Dipendenza (che ho scritto nel 2018) non credevo che chi l’avesse ascoltata avrebbero apprezzato o, almeno, compreso il messaggio solo a distanza di tempo. L’indifferenza dei più e di coloro che mai cliccherebbero sul videoclip per sapere di cosa tratta la canzone ovviamente l’avevo messa in conto perché conosco bene la situazione… Comprendo anche che veicolo il tutto attraverso una musica difficile per il gusto medio… per carità, lo comprendo. Devo però notare che in molti si sono accorti, forse solo dopo aver visto il videoclip di alcuni temi che trovi all’interno del brano. Mi riferisco esplicitamente a Draghi in quanto rappresentate dell’alta Finanza speculativa e delle banche, alle logge tecnocratiche massoniche che governano il pianeta Terra, alle varie dipendenze che ognuno di noi subisce all’interno di un Mondo che è esso stesso Droga perché genera dei bisogni continui ed indotti, alle discriminazioni subite in ogni tempo in base al fatto se sei “diverso” o semplicemente se la pensi in modo diverso, all’ipnosi di massa inferta a milioni di cittadini, alla mia battaglia ventennale verso quel conflitto duale causato dai soldi e dal potere e, soprattutto, al voler ribadire a gran voce il pensiero secondo il quale il vero “Fascismo” è oggi quello del mercato e dei consumi in un vuoto di valori e di spiritualità. Riferendoci alla stretta attualità, anche il tema della dipendenza energetica può essere ricondotto ai temi di cui sopra. Ho descritto un crogiuolo di basse emozioni che ci logorano dall’interno: Paura, Rabbia, Sensi di colpa, Ansia… Il cibo drogato che vorrebbero farci inghiottire forzatamente di continuo è proprio questo… Lo vedi e capisci molto bene nel videoclip. E come dei drogati c’è chi continua ad auto distruggersi perché alimenta questo dannato circolo vizioso. È un disegno funzionale ad un progetto diabolico creato da una élite molto pericolosa. Nonostante la solita indifferenza che mi è stata riservata dal mainstream musicale e (ahimè) anche da una certa parte di scena di controcultura e controinformazione (che a volte è purtroppo un po’ “distratta”…), arriva poi sempre qualcuno che si accorge di quello che veicolo. Tra mille difficoltà è quello che provo a portare avanti ormai da tanti anni… Già era chiara la cosa nel mio album Scaccomatto del 2002 e soprattutto poi in Nessun Riferimento nel 2011. Oggi più che mai. Ho sempre pagato molto in termini di popolarità le mie scelte e il fatto di rimanere coerente con quello che sono. A volte soffro molto a causa della solitudine che tutto questo comporta ma non potrei fare altrimenti perché sono fatto così e solo così sto bene.
Come padre, come hai vissuto il tuo ruolo e il deperimento della vita sociale, che perdura, soprattutto in termini di rapporti tra le persone, di discriminazione e di distanza umana?
Hai colto alcuni aspetti drammatici che, a mio avviso, sono generati e riconducibili sostanzialmente alla Paura. Vivere costantemente in clima di terrore equivale per molti a subire conseguenze pari a quelle indotte da patologie derivate da Stress Post Traumatico che, nel migliore dei casi, ha generato in molti ossessioni e fobie incontrollabili. Il problema è che da tutto questo abbiamo assistito ad un rapido deperimento della socialità e dei rapporti e ad una veloce escalation di conflitti interpersonali. Tutto ciò ha generato una serie interminabile di discriminazioni inique subite principalmente da chi ha cercato con tutti i mezzi di battersi contro una visione cieca ed intollerante. Un mondo alla rovescia… Come accaduto spesso nella storia. Da padre soffro molto per questo. Soffro per quello che stanno facendo ai “nostri” ragazzi che, in molti casi, non si sono accorti degli inganni dei nostri tempi e sono costantemente soggiogati da un’unica narrazione dominante. A mio figlio provo ad insegnare lo “Spirito critico”. Il resto, in questo senso, deve farlo lui.
Sei contrario come noi al Green pass? C’è qualche politico che ti sembra abbia fatto il possibile per evitare o almeno contrastare questo strumento autoritario?
Sono contrarissimo. Uno strumento totalmente inutile soprattutto dal punto di vista sanitario e grazie al quale sono riusciti solo a generare divisione, discriminazione, iniquità, violenza, malattia e sofferenza tra le persone. I pochi politici che si sono battuti davvero (e non solo in apparenza) per fermare un tale abominio, credo che si possano contare sulle dita di una mano e, probabilmente, sono tra gli unici parzialmente liberi e non sotto ricatto… Stiamo parlando, però, di una sparuta minoranza che non ha inciso minimamente sull’agenda del Governo e dei poteri a cui risponde e dal quale dipende e prende ordini molto chiari. Quella contro il Green Pass, tra l’altro, è una battaglia del tutto trasversale e transgenerazionale. Lo capisci dal fatto che tutti i media mainstream hanno cercato in tutti i modi di farla passare come fosse una battaglia di una sola parte politica. Non è assolutamente così.
Perché hai criticato quei big della musica italiana, da Vasco Rossi a Zucchero, da Roberto Vecchioni ad Antonello Venditti, e internazionale, da Elton John a Bryan Adams, dai Muse agli One Republic, che a ottobre hanno lanciato un appello al presidente del Consiglio Draghi chiedendo «ingressi ai concerti solo con Green pass» e «mascherine obbligatorie e controllo temperature per gli show al chiuso» per non compromettere almeno la stagione 2022?
Perché è stata un’operazione ridicola e pericolosa. Forse alcuni nomi (soprattutto i meno noti) hanno accettato di esserci per ubbidire all’ ordine di scuderia giunto dalle loro agenzie… Non li giustifico comunque perché credo che nella vita bisogna avere sempre il coraggio di dire no e di scegliere da che parte stare. E i grandi nomi dove sono?…. Sarebbero bastati tre o quattro big tra coloro che trovi in quella interminabile lista per smuovere molte coscienze… E invece no. Tutti d’accordo, tutti allineati, tutti ubbidienti, tutti zitti, tutti insieme appassionatamente per un unico scopo: sbigliettare… magari a suon di 30, 40, 50, 60 euro a concerto… i più avidi addirittura arrivano a far pagare i loro fan anche 70 euro a biglietto. E qui si ritorna al fascismo dei consumi di cui parlavo prima… C’è chi droga il mercato ma anche chi continua ad alimentarlo nonostante talvolta si lamenti del sistema. Una contraddizione forte che è come un cane che si morde la coda. Come ho denunciato già ad ottobre scorso, subito dopo la pubblicazione dell’appello infame della maggior parte degli artisti a Draghi, credo che in futuro molti di loro negheranno di aver preso parte alla più grande discriminazione degli ultimi anni. Già li vedo sfilare a piazzale Loreto dicendo che erano contro tutto questo. E nel frattempo molti altri cercheranno in tutti i modi di saltare giù dal Titanic un minuto prima del naufragio… vedrai… Forse, però, alla fine non ne parleranno proprio o svieranno i discorsi verso altro. Chissà? Poi ci sono anche quelli (di artisti intendo) che hanno capito come stanno le cose ma che stanno zitti per paura di perdere consenso… Tanto per capirsi sono quelli che in privato ti raccontano le posizioni in cui credono ma che in pubblico le tacciono e si allineano col Pensiero Unico perché così facendo ottengono un tornaconto personale… Beh… questi mi fanno ancora più schifo di chi si è schierato col gregge (magari per ignoranza). Poi c’è il peggio del peggio… coloro che non si sono voluti vaccinare ma hanno comunque inneggiato al Green pass e alla siringa per tutti… (tranne che per loro)… Ipocrisia massima.
Se è assolutamente vero, come hai scritto, che sono «gli Uomini e le Donne che costruiscono società libere e responsabili», non vedi un ruolo in questo senso anche da parte della Fede cristiana?
Se mi concentro sulla figura di Gesù Cristo io penso a un rivoluzionario. Questo è l’aspetto preminente che mi ha sempre affascinato di lui e del messaggio che ne è conseguito. Parlare di Amore in un mondo permeato dall’odio è un atto di rivoluzione assoluta. Questo è lo spirito che a mio avviso non bisognerebbe mai perdere nella Fede (e non mi riferisco esclusivamente a quella cristiana)… Una ricerca continua della verità attraverso il dialogo con tutti a qualsiasi costo. Dialogo con chi è diverso da te soprattutto. Oggi è quasi impossibile, lo so… Spesso si sceglie la via sbagliata solo in funzione della maggioranza o delle proprie convenienze. Per ricondurre il tutto sul piano della Fede cristiana di cui mi chiedi, ricordo sempre che la “maggioranza” scelse Barabba e non Gesù… Immagine da non dimenticare ed oggi attuale più che mai. Ecco… La funzione della Fede (qualunque essa sia) ti dà forse il coraggio di poter scegliere e di avere la forza di dire “No” anche quando hai contro la maggioranza… Idealmente questo dovrebbe essere l’intento… La storia ci insegna purtroppo che non sempre è andata così.