Ecco “Draconís”: la vera storia del Drago di Rimini

Ecco “Draconís”: la vera storia del Drago di Rimini

di Simona Trecca

ESCE PER LA CASA EDITRICE CATTOLICA “IL CERCHIO” L’ULTIMA PRODUZIONE IN DVD DEL GIOVANE REGISTA RIMINESE MARCO GENTILI

«Come si fosse, comparve in dette selve un Drago,/ò Serpente, c’havendo divorato molte persone, né i circonvicini,/ne i forestieri ardivano più d’accostarsi alla cella,/ne per lo detto luogo transitare».

Inizia così il trailer  di Draconís : la storia del Drago di Rimini”, l’ultima fatica del giovane regista riminese Marco Gentili, versione romagnola dell’italico Dante 2.0. Pochi i secondi nei quali lo spettatore viene rapito nella selva oscura e legge le arcane parole. La tensione sale in attesa che qualcosa appaia all’improvviso, la musica incalza le immagini, lo schermo si fa nero e la scritta in carattere medioevale si staglia sullo sfondo: Draconís

Il lungometraggio è uscito da poco in Dvd per Il Cerchio Iniziative Editoriali (euro 20). Conviene prenderne nota perché non passerà inosservato.

Si tratta di un docufilm «che racconta ciò che è accaduto nella foresta di Belverde [località di Rimini, situata tra San Martino Monte l’Abate e Gaiofana] nel XIV secolo. All’epoca un drago infestava quelle selve; esistono documenti scritti che provano che questa creatura abbia addirittura divorato più di una persona», ha spiegato il regista in un’intervista concessa al sito “libertas per passione”.

Drago, le cui ossa sono realmente esistite ed erano custodite nella chiesa di Belvedere tra la Gaiofana e San Martino Monte l’Abate. Nella Seconda guerra mondiale poi, i bombardamenti hanno distrutto la chiesa e disperso le ossa.  A supporto della vicenda, che non tratta di una figura mitologica, ci sono testimonianze, lasciti di storia locale e reperti.

Gentili ha riunito per questa opera storici e studiosi al fine di dare veridicità all’evento partendo da miti e leggende di oltre 600 anni fa. In primo luogo chiamando in causa la famiglia Malatesta, nell’ambito della quale spicca un nome fra tutti, quello del criptozoologo Lorenzo Rossi.

Varie istituzioni locali hanno supportato questo docufilm come l’Unione di Comuni Valmarecchia e l’Unione dei Comuni della Valconca. La volontà inoltre è quella di raccontare di un entroterra, la provincia di Rimini, ricca di storia e tradizioni.

«La figura del drago è affrontata dal punto di vista reale e simbolico. Vogliamo inoltre capire come mai in Oriente rappresenti il bene, mentre in Italia e altri luoghi del continente rappresenta il male», afferma il regista.

Sarà curioso vedere nel film con quale abilità Gentili evidenzia le differenze e in quale prospettiva le racconta.

Marco Gentili, classe 1989, inizia i primi passi nel mondo della regia nel 2013, specializzandosi in documentari “alieutici”, ovvero che hanno attinenza con la pratica della pesca come arte. Nel 2015 lavora a piccoli cortometraggi, spot pubblicitari e documentari. Nel 2018 scrive e dirige il suo primo film breve, dal titolo Fantascientifico “Neo-Gaia”, che vince il premio come miglior cortometraggio italiano al V.I.P. Festival (l’acronimo sta per Viviamo In Positivo).

Nel 2020 scrive e dirige il cortometraggio “Sci-fi” (sta per Science Fiction), “Over the Skyline”, che ha ricevuto numerosi riconoscimenti, dal New York Film Awards al Paris Film Festival, dal Best Sci-Fi Director al Best Director Award.

Sempre pronto a nuove sfide e sostenitore del cinema indipendente Gentili l’ha definito «un punto di partenza [che] dà modo a chi ha voglia di esprimersi di farlo liberamente, senza vincoli o affini. Se mi fossi avvalso di una produzione cinematografica di rilievo, “Draconís” sarebbe stato scartato».

L’indipendenza in ogni ambito dà sempre buoni frutti…in questo caso, un buon film!

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