Guerra, mons. D’Ercole: “Sull’orlo del baratro il tempo si fa breve, non perdiamolo!”

Guerra, mons. D’Ercole: “Sull’orlo del baratro il tempo si fa breve, non perdiamolo!”

di Emanuela Maccarrone

DINANZI AL TIMORE DI UNA TERZA GUERRA MONDIALE IL VESCOVO D’ERCOLE HA ESORTATO AD UN SINCERO RITORNO A DIO

“Sull’orlo del baratro il tempo si fa breve, non perdiamolo! (…). Se infatti non cessa la guerra e si continua a inviare armi e ad attizzare il fuoco con un ormai chiaro rischio di uno scontro nucleare, poiché tutti siamo sulla stessa barca, tutti compresa Russia e America possiamo perire miseramente a cominciare proprio da noi europei più esposti e divisi”.

Così nel recente post scritto nella sua pagina Facebook, Mons. Giovanni d’Ercole, Vescovo emerito di Ascoli Piceno, ha lanciato un monito per scuotere gli animi dei fedeli.

Dinanzi a un conflitto che non accenna a spiragli di pace, si ha la sensazione che l’escalation dello scontro non sia così improbabile. E pensando alle brutalità della guerra, il vescovo ha rivolto il suo pensiero ai civili ucraini. “Sentiamo tutti con angoscia la sofferenza del popolo ucraino, e preghiamo perché è il vero martire di questo conflitto”. Chiediamoci se “il suo Presidente Zelensky e con lui l’Occidente facciano tutto per evitare questa catastrofe di dolore e di morte all’Ucraina”.

Il monsignore ha avuto parole di rimprovero anche per la Russia che, a suo parere, è responsabile di aver invaso ingiustamente l’Ucraina con una “guerra preventiva” aggiungendo che è un’esperienza ben nota anche agli americani che la guerra preventiva “l’hanno praticata in Vietnam, Iraq, Libia, America Latina, Afghanistan e altrove con i risultati che purtroppo tutti conosciamo”. Come a dire che tutte le parti coinvolte nel conflitto hanno le proprie responsabilità e i lori ‘scheletri negli armadi’.

Secondo il vescovo soltanto papa Francesco ha capito la gravità della situazione e lotta affinché si giunga a una soluzione di pace ma, come ha fatto notare il monsignore, il pontefice è inascoltato e oscurato dai media. Su quest’ultimi, il monsignore ha manifestato una certa delusione a causa di un’informazione veicolata e non attinente ai fatti reali.

“Sulla guerra Russia-Ucraina ho rinunciato a seguire i grandi media (giornali e tv) perché, come per la pandemia, ripetono un racconto a senso unico che spesso manipola la verità, come alcuni sui social si sforzano di farci scoprire”.

Dinanzi alla confusione generale e il timore di una possibile terza guerra mondiale è necessario riflettere sulle parole del monsignore che, nonostante le realistiche previsioni, ha ricordato il messaggio della Pasqua appena celebrata. “Pasqua è annuncio di Risurrezione e di pace, quindi dobbiamo sperare contro ogni speranza anche se è utile ricordare che quando gli uomini non ascoltano, Dio, pur non volendo, permette che la nostra libera scelta crei quei disastri che tutti vorrebbero evitare”.

Il monito del vescovo è stato quello di tornare a Gesù “e vivere il suo Vangelo come la Madonna ha chiesto a Fatima e in ogni altra apparizione”, attraverso la penitenza e la preghiera incessanti, armi per scongiurare gli eventuali rischi fatali che incombono su tutti, ma anche il ritorno ai sacramenti, a cominciare dalla confessione. Questo produrrà “due frutti: anzitutto pace nel nostro cuore e poi pace nel mondo”.

Il monsignore ha concluso il suo post ricordando che “la Madonna ci ha promesso: ‘alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà e verrà concesso al mondo un periodo di pace'”, se però “le sue richieste di preghiera, conversione, penitenza, riparazione e consacrazione vengono ascoltate ed eseguite”, poiché occorre essere vigilanti perché “il tempo si fa breve, non perdiamolo!”.

 

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