La libertà e i cecchini del pensiero unico
di Maria Bigazzi
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C’è un mondo intriso di odio, di falsa compassione e di ipocrita difesa dei valori di libertà
Disoccupato perché non omologato; Diritto allo studio negato perché non omologato; Libertà di pensiero ostracizzata perché non omologata alle varie ideologie; Questa è la libertà…?
Difendere la famiglia naturale, pensare al futuro e bene dei figli, non renderli schiavi ma soggetti liberi e pensanti, opporsi ai ricatti al costo del sacrificio per contrastare un potere politico dispotico, difendere la Vita e contrastare la cultura della morte, etc…
Tutto questo è diventato il male da combattere per spianare la strada a una cultura mortifera e priva di valori, che vuole cancellare ogni legame con il passato e la tradizione, per arrivare a una società “fluid”, ovvero inesistente e ingannevole.
Se oggi si vuole parlare di libertà, è bene prima porsi qualche domanda. Pensiamo a chi come ieri, quattro anni fa, ha voluto e accettato la morte di un bimbo innocente, Alfie Evans e come lui tanti altri, perché malato e ritenuto inutile e un peso.
Episodi di questo genere mettono bene in luce la deriva di un mondo intriso di odio, di falsa compassione e di ipocrita difesa dei valori di libertà.
Quale libertà? Quella di omologarsi al potere dominante che calpesta la dignità umana, che estende la pericolosa e distruttiva ideologia Lgbtqia+, la quale in nome di una falsa inclusione, assuefà le menti a falsità inconcepibili. Perché per abituare le generazioni ad accettare come normale ciò che non lo è, come la immaginaria messa in scena dell’uomo che può rimanere incinto (sic!) presente anche tra i nuovi emoticon dei social, o delle cosiddette famiglie arcobaleno che possono comprarsi i figli sui cataloghi online e tante altre pratiche oscene, viene utilizzata una lenta e progressiva lavorazione delle menti, una vera e propria violenza psicologica che inizia già all’asilo con le teorie gender e gli incontri con personaggi come drag queen che impongono il loro pensiero a bambini e ragazzi.
Non si vede fine alla follia che ricopre di insulti chi osa alzare una voce di dissenso. O chi ritiene inconcepibile la partecipazione di atleti uomini trans in gara con donne, per evidenti e naturali improporzionalità e prestazioni differenti dal corpo femminile, o chi ribadisce l’importanza vitale di fare crescere un bambino in una famiglia naturale con un padre e una madre che hanno compiti ben distinti e complementari. Ma guai a dirlo troppo ad alta voce, i cecchini del pensiero unico sono già pronti a fare fuoco e “uccidere” la persona che ricorda che 2 + 2 fa 4 e non 5 o 6.
E allora, prima di parlare di libertà, di dedicare giornate svuotate di senso, guardiamo la grande ipocrisia che ricopre ogni ambito e discorso, rendiamoci conto di come quelli che gridano allo scandalo e alla discriminazione sono gli stessi che la attuano e la sostengono nella società attuale, che calpestano i veri diritti e non quelli inventati, che sostengono e praticano direttamente l’aborto selettivo e l’eutanasia, e poi festeggiano la giornata per i disabili o per i diritti umani…
Se non ci si libera dalle maschere della falsità e dell’ipocrisia, dell’odio e della rivendicazione, allora è meglio evitare di rendersi pagliacci pro tutto ma contro la Verità, la Vita e l’uomo stesso.