Ci sono due modi per reagire alla notizia della Risurrezione di Gesù

Ci sono due modi per reagire alla notizia della Risurrezione di Gesù

di don Ruggero Gorletti

COMMENTO AL VANGELO DI LUNEDÌ 18 APRILE 2022 – LUNEDÌ DELL’ANGELO

Dal vangelo secondo san Matteo 28, 8-15

In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno». Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.

COMMENTO

Ci sono due modi per reagire alla notizia della Risurrezione di Gesù: uno è il modo delle donne che, con timore e gioia grande, corrono a dare l’annuncio ai discepoli. Con timore, perché le cose di Dio sono talmente grandi da incutere timore, che non è la paura di qualcosa di negativo, ma il timore che nasce quando abbiamo a che fare con qualcosa di grande e bello e abbiamo paura di sciuparlo, e con gioia grande, non solo perché Gesù è vivo, ma perché c’è speranza anche per noi, speranza che la nostra vita non finisca nel buio di una tomba, ma che anzi è destinata a non finire mai.  E poi c’è il modo dei capi dei sacerdoti e delle guardie, che consiste nel far finta di niente e vivere come se nulla fosse stato: i capi dei sacerdoti hanno avuto una testimonianza certa della resurrezione di Gesù (le loro guardie che lo hanno riferito loro sono gli unici testimoni oculari della risurrezione), ma si sono subito dati da fare per nascondere la notizia per non turbare il loro modo di vivere, e anche le guardie, che hanno assistito all’evento più clamoroso della storia umana, hanno pensato bene di prendersi quattro soldi e di mettere a tacere la notizia.

Sta a noi decidere cosa fare: se prendere sul serio la resurrezione di Gesù, vivendo come chi sa che la propria vita non finisce con l’ultimo respiro, ma che prosegue nell’eternità, e che questa eternità sarà di gioia o di disperazione, a seconda di quello che avremo deciso di fare nella vita, oppure far finta di niente e vivere come se non ci fosse un domani. Il  domani c’è. La scelta di far finta di niente è solo nostra.

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